Dottor Meconi, in previsione dell’avvio della vaccinazione contro il Covid-19 come vi siete organizzati sul territorio?
Lo scorso maggio abbiamo rinnovato l’accordo tra Regione Marche, Federfarma Marche e Assofarm Marche per la somministrazione agli adulti dei vaccini contro il Covid-19 nelle farmacie. Siamo ormai al terzo anno consecutivo, se consideriamo che l’accordo è stato sottoscritto per la prima volta nel 2021. Negli anni passati, sull’onda dell’andamento epidemiologico del virus, abbiamo registrato un’enorme quantità di vaccini effettuati (più di 115mila dosi). Quest’anno credo che la richiesta sarà minore ma vedremo se il timore per le nuove varianti potrà smentire questa mia previsione.

Quante farmacie hanno dato la loro adesione?
Circa 130 su un totale di 170 (una quarantina ha aderito unicamente alla campagna antinfluenzale).

Per le dosi ci sono quantitativi prestabiliti?
No, in base alle prenotazioni ricevute dalle farmacie giriamo l’ordine al nostro magazzino che settimanalmente ci consegna le dosi richieste.

Questo vaccino è aggiornato contro le varianti Covid attualmente in circolazione?
Sì, certo e abbiamo chiesto all’azienda di predisporre quanto prima un ciclo di formazione dedicata sui vaccini aggiornati e sulle varianti. 

Parallelamente i cittadini potranno ricevere anche il vaccino antinfluenzale?
In un primo momento avevamo deciso di riattivare in contemporanea la somministrazione di entrambe le vaccinazioni, il 12 ottobre. Ma dato che contiamo di essere pronti a breve con il vaccino anti-Covid, probabilmente anticiperemo di una settimana la somministrazione di quest’ultimo. 

A chi è raccomandata la vaccinazione?
Il vaccino anti-Covid aggiornato verrà proposto gratuitamente a tutti i cittadini che vogliano farlo. Siamo in attesa della circolare regionale che identifica le categorie prioritarie alle quali offrire l’immunizzazione, ma è ipotizzabile che, come è stato finora, nell’elenco rientreranno gli ultrasessantenni, i soggetti fragili, le donne in gravidanza e le categorie professionali a rischio, a partire dagli operatori sanitari. 

Per concludere, quale ruolo hanno le farmacie, specie se rurali, nel supportare queste campagne?
In un momento di particolare necessità come quello dell’emergenza Covid, le farmacie, specialmente quelle rurali, hanno saputo rispondere pienamente alle richieste di vaccinazione dei cittadini, anche perché la mancanza di hub pubblici nelle località più isolate o la difficoltà oggettiva a raggiungere quelli più prossimi non ha fatto altro che spingere molti utenti a rivolgersi ai nostri presidi, ben contenti di usufruire in loco di un servizio così importante per prevenire i contagi. Con il risultato che in tale frangente hanno vaccinato di più le rurali che le urbane: un dato, questo, che ci rende particolarmente orgogliosi. Tutto ciò conferma a pieno titolo il ruolo fondamentale svolto dalle farmacie nel sensibilizzare la popolazione circa l’importanza di vaccinarsi. E questo grazie alla vicinanza e al conseguente rapporto di fiducia che gli esercizi rurali hanno con i propri clienti.