Una filiera forte perché unita
FOCUS FARMACIA
Una filiera forte perché unita
Nonostante l’emergenza, la distribuzione intermedia del farmaco è riuscita a mantenere il consueto standard qualitativo del proprio operato. La ricetta vincente è stata la stretta e collaudata collaborazione a monte e a valle della filiera. Parola di Riccardo Morra, Responsabile acquisti Gruppo So.Farma.Morra – Ufm – NewCotafarti – Linfa Farmacie.
15 maggio 2020
di Carlo Buonamico
- Come valuta l’operato della distribuzione intermedia davanti all’emergenza Covid-19?
Desidero in primis fare un plauso a tutti i player della filiera della Salute, soprattutto ai farmacisti, grazie ai quali è sempre stato garantito l’accesso alle cure da parte dei cittadini. Dal primo giorno della fase uno a oggi il servizio è rimasto inalterato. Non vi è mai stata carenza di prodotti, a parte i dispositivi di protezione individuale, che hanno vissuto e vivono dinamiche di mercato a sé.
Un plauso alla distribuzione intermedia, abbiamo lavorato senza sosta, un lavoro che considero eccellente e sicuramente non privo di stress. Abbiamo dovuto fare i conti con alcune problematiche tanto inusuali quanto inattese. Due tra tutte il doversi fare carico del rischio finanziario e di compliance relativo l’acquisto di dispositivi medici (mascherine ecc.) da fornitori esteri che non conoscevamo. Non conoscevamo da vicino le dinamiche di mercato di questi prodotti, che improvvisamente sono stati oggetto di una richiesta al limite dello spasmodico. Abbiamo imparato a conoscere le disposizioni regolatorie per poterli importare e rendere disponibili in assoluta sicurezza per gli utenti finali.
Abbiamo dovuto correre dei rischi, talvolta sbagliando, anche per la velocità con cui bisognava rispondere alla domanda di mercato. Sapendo oltretutto che il prezzo di questi prodotti era assolutamente volatile e senza controllo.
- Ora che siamo entrati nella “fase due”, cosa dovrà fare la distribuzione intermedia?
La farmacia rimarrà il punto di riferimento per la Salute del cittadino, naturalmente non solo per l’acquisto di Dpi. Noi distributori farmaceutici continueremo a lavorare senza sosta per sostenerla in questo comune obiettivo.
- Cosa si è imparato dalla fase 1?
La carta vincente è stata l’unità di intenti e anche operativa di tutta la filiera. I farmacisti sono stati pazienti anche quando, in prima linea, ricevevano fortissime pressioni per la domanda di farmaci e dispositivi; le aziende produttrici, parimenti, sono state attive in ogni momento sette giorni su sette per soddisfare tutte le esigenze di farmaci provenienti dal territorio. Lo stesso atteggiamento di estrema responsabilità e collaborazione è stato adottato anche dai nostri dipendenti, da parte di tutti ho riscontrato un grande orgoglio e attaccamento per il lavoro svolto.
- Come player della distribuzione intermedia avete specifici progetti volti a supportare la farmacia per affrontare i prossimi mesi della fase due?
Continueremo a essere vicini alle farmacie seguitando a investire per il continuo miglioramento del servizio offerto e pensiamo allo sviluppo nel breve termine di un’attività formativa per i nostri clienti attraverso webinar per le farmacie. Oggetto della formazione sarà proprio tutto ciò che riguarda Covid-19.
Vorrei anche citare un’iniziativa che mi ha coinvolto direttamente. Abbiamo realizzato un contest che ha coinvolto tutti i nostri stakeholder – farmacisti, produttori, consulenti – a cui abbiamo chiesto di inviarci un video in cui raccontavano l’esperienza e gli insegnamenti delle lunghe settimane di quarantena. Per ogni contributo ricevuto, abbiamo devoluto quattro euro a Unitalsi per supportare le famiglie più in difficoltà. I videomessaggi saranno montati e trasmessi su tutti i canali social di So.Farma.Morra. Ancora grazie a tutti coloro che hanno contribuito.
- Secondo lei cambierà l’interazione tra distribuzione intermedia e farmacia?
Il rapporto commerciale e logistico preesistente ha dimostrato la propria forza ed efficienza proprio nella fase di massima emergenza. Immagino, quindi, che continueremo in questa direzione.
Internamente alla nostra azienda, invece, abbiamo testato positivamente lo smart working. Anche dopo l’emergenza pensiamo di mantenere questa opzione per uno o più giorni a settimana compatibilmente con le mansioni svolte.
- Una battuta sull’e-commerce, che ha aiutato tutti a non interrompere l’accesso al farmaco da banco e ad altri prodotti per la salute. Un’opportunità anche per la distribuzione intermedia?
In questi mesi ho acquistato anche il pane a domicilio. Da tempo la nostra azienda ha attivato un canale e-commerce – LinfaFarmacie – collegato alle farmacie del nostro network. L’obiettivo è favorire un maggiore ingresso di pubblico nei punti vendita, grazie al fatto che il cliente può ordinare on line e ritirare i prodotti nelle farmacie del network. In questo modo non andiamo a erodere il business off line, ma favoriamo la sua crescita. Crediamo che questa possa essere una delle ricette per sostenere la farmacia territoriale e per questo dividiamo gli utili derivanti dal progetto tra le farmacie aderenti. Ricordiamo però che possiamo acquistare tutto on line ma mai il consiglio del nostro farmacista di fiducia.