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Un futuro da protagonisti

L'EVENTO

Un futuro da protagonisti

Il presidente Fofi Andrea Mandelli alla nona edizione di Farmacista Più: «Ce l’abbiamo fatta a cambiare la professione, siamo passati dalla percezione del cittadino a quella della politica. Ma è soltanto un punto di partenza».

27 ottobre 2022

di Laura Benfenati

«Prima eravamo percepiti solo dai cittadini, oggi il nostro valore viene riconosciuto dalle istituzioni»: il presidente della Fofi Andrea Mandelli rivendica con forza, all’inaugurazione della nona edizione di Farmacista Più – il congresso on line organizzato da Fondazione Cannavò, Federfarma e Utifar con il patrocinio di Fofi – i risultati ottenuti da quando la Federazione ha promosso, nel lontano 2005, la farmacia dei servizi che sembrava un sogno. «La parola chiave ora è futuro: un futuro da protagonisti. Ce l’abbiamo fatta a cambiare la professione, siamo passati dalla percezione del cittadino a quella della politica, ma questo dobbiamo considerarlo soltanto un punto di partenza. Io speravo in un Pnrr che potenziasse le strutture che già c’erano e invece si è optato per le case di comunità che non sono certo una soluzione: c’è carenza di personale e non sarà facile tenerle aperte, non sono per nulla fiducioso. Il lavoro messo in atto dalla nostra Federazione negli ultimi anni, invece, ha permesso a tutti i colleghi farmacisti di far sì che nel momento del bisogno del Paese travolto dalla pandemia, la nostra professione fosse pronta a raccogliere la sfida che il virus lanciava. Ora abbiamo anche ottenuto la riforma del corso di laurea e ci stacchiamo un po’ dalla chimica: avremo un corso di studi più al passo con i tempi».

Perno della sanità sul territorio

E quella «rete di professionisti appassionati del loro lavoro, perno importante della sanità sul territorio», come l’ha definita il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro è oggi sempre più forte: «Durante la pandemia è stata stretta una profonda collaborazione tra il mondo della farmacia e le istituzioni sanitarie, che ha trovato massima concretizzazione nei corsi di formazione realizzati d’intesa con Fofi e con la collaborazione della Fondazione Cannavò, che hanno consentito ai farmacisti di poter inoculare il vaccino Covid e antinfluenzale in farmacia. Consideriamo un grande risultato aver superato gli oltre 50mila iscritti per il primo e quasi 30mila per il secondo. Sono numeri che testimoniano un grande impegno della categoria nella realizzazione della prossimità».

Anche Marco Cossolo, presidente di Federfarma, ha sottolineato come la farmacia «abbia fatto un cambiamento di pelle e nella riorganizzazione della sanità territoriale non si possa non tenere conto di cosa hanno fatto le farmacie italiane. Vogliamo essere parte di un sistema che porti la sanità al cittadino e non il cittadino alla sanità». La rivoluzione epocale degli ultimi tre anni l’ha sottolineata anche il presidente di Utifar Eugenio Leopardi: «Di recente mi è capitato di vaccinare un medico di base che ha lo studio vicino alla mia farmacia, impensabile fino a poco tempo fa».

La manifestazione

Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente della Fondazione Cannavò, ha raccontato che a questa edizione di Farmacista Più hanno partecipato 137 relatori e 20 associazioni e che ci sono stati 30 convegni su piattaforma digitale: «La nostra è una categoria che avanza, accanto a sé ha il mondo dell’industria e della ricerca: tenacia, coerenza e speranza sono le parole chiave di questo congresso».

Come nelle precedenti edizioni, sono stati assegnati premi in denaro indetti in memoria di figure importanti e indimenticate del mondo della farmacia: premio allo studio “Giacomo Leopardi”, premio alla solidarietà “Cosimo Piccino”, premio all’innovazione “Renato Grendene” e premio alle promesse giovanili “Osvaldo Moltedo”.

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