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Rete delle farmacie solidali: con giugno si riparte

LA SOLIDARIETÀ

Rete delle farmacie solidali: con giugno si riparte

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Banco Farmaceutico, Egualia e Fofi rinnovano anche per quest’anno il protocollo d’intesa che sosterrà cinque enti assistenziali attivi nel volontariato e nella solidarietà sociale. Servono 12mila confezioni di farmaci per contrastare la povertà sanitaria

20 giugno 2024

a cura della Redazione

La scorsa settimana Fondazione Banco Farmaceutico ETS (FBF), Egualia (Industrie Farmaci accessibili) e la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani hanno rinnovato la partnership per l’implementazione e il supporto alla Rete dei Presidi farmaceutici solidali per la cura delle persone che vivono in stato di povertà.
Il progetto condiviso prevede il coinvolgimento di cinque enti assistenziali convenzionati con Banco farmaceutico – già attivi nel territorio nazionale nel campo del volontariato e della solidarietà sociale – che nel corso di 12 mesi beneficeranno dell’iniziativa, ricevendo gratuitamente medicinali relativi alle principali aree terapeutiche e destinati al trattamento delle patologie più comuni (analgesici, antipiretici, antibiotici, antinfiammatori, antidolorifici, antiepilettici, antiipertensivi, antimicotici, antidiabetici, antidepressivi, antiasma, cortisonici): 143 principi attivi per circa 12mila confezioni.

Come funziona in pratica?

Gli enti coinvolti – Medici per la Pace di Verona, Medicina e Assistenza ai margini di Roma, Caritas Diocesi di Cagliari, Officina Salute CRI di Bari, Officina Salute CRI di Catania – ospiteranno i punti di dispensazione dei farmaci donati dalle aziende e si avvarranno di farmacisti volontari responsabili delle attività di verifica, conservazione, stoccaggio, distribuzione e dispensazione di farmaci. Il flusso di medicinali, conservati in un armadio farmaceutico appositamente dedicato, sarà monitorato grazie ai gestionali resi gratuitamente disponibili da CGM – CompuGroup Medical Italia Holding.

L’attività di sostegno produrrà a fine periodo un report sulle patologie più trattate, in relazione alle patologie prevalenti, alle linee guida di terapia, alla scelta dei farmaci dispensati.

Il bilancio del protocollo 2023

Per il 2023 era stato segnalato un fabbisogno di 106.386 confezioni farmaceutiche. Dal novembre 2022 al novembre 2023 gli enti hanno beneficiato di 43.823 pezzi consegnati da Banco Farmaceutico (9.830 farmaci 8.639 DPI, 8.173 integratori, 3.504 presidi, 4.428 dispositivi medici, 8.799 prodotti di igiene e 450 pezzi di altro genere), grazie a 38 aziende donatrici.
Gli altri 38.922 pezzi sono stati richiesti e distribuiti sulla base delle proposte arrivate a Banco Farmaceutico dalle aziende con cui collabora e grazie a cui si è potuto rispondere a bisogni emersi dopo l’avvio del progetto.

Egualia, Fofi e FBF: un impegno sociale rinnovato

«Negli ultimi sei anni – ha dichiarato il presidente di Egualia, Stefano Collatina – la spesa farmaceutica a carico delle famiglie è aumentata costantemente. Stiamo parlando di spesa media annuale di 380 euro a famiglia, a fronte di un costante aumento della fragilità sociale ed economica nel nostro Paese. Quello di Banco Farmaceutico è un appello al quale le aziende di Egualia si sentono in dovere di continuare a rispondere nel miglior modo possibile».

«Anche quest’anno la Fofi rinnova il proprio sostegno alla Rete dei Presidi farmaceutici solidali per dare una risposta concreta a chi vive in condizioni di povertà sanitaria», ha ribadito il presidente Fofi, Andrea Mandelli. «L’impegno sociale verso le comunità, la vicinanza e l’attenzione alle persone più vulnerabili sono parte integrante della missione dei farmacisti, al servizio della salute di tutti i cittadini».

«Siamo felici e riconoscenti di avere come compagni di cammino realtà importanti e autorevoli come Egualia e Fofi», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico ETS. «Il loro sostegno in questo progetto è parte di una collaborazione che prosegue da anni e che ci ha consentito di essere sempre più efficaci nell’aiutare le realtà assistenziali».

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