Puglia: la distribuzione dei farmaci dell’A-Pht passa alle farmacie
FOCUS FARMACIA
Puglia: la distribuzione dei farmaci dell’A-Pht passa alle farmacie
8 maggio 2020
di Carlo Buonamico
Il passaggio dei farmaci dell’A-Pht al territorio era nell’aria da tempo in Puglia. Tra maggio e giugno di quest’anno diventerà realtà. Insieme all’attivazione del Fascicolo sanitario elettronico presso tutte le farmacie della Regione. Una novità che potrebbe fare da apripista a livello nazionale.
- A breve in Puglia la distribuzione di molti farmaci passerà dalla diretta alla Dpc attraverso le farmacie, per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria. Come è nata questa proposta?
L’elemento scatenante è l’emergenza sanitaria che in questo periodo interessa anche il territorio della nostra Regione. Si tratta del punto di arrivo di una lunga trattativa in discussione sui tavoli regionali già da tempo.
L’anno scorso abbiamo concluso uno studio che analizza quali sono i costi effettivi dal punto di vista economico della distribuzione diretta (Dd) sulle casse pubbliche. Il lavoro che abbiamo consegnato al dipartimento della Salute della Regione dimostra come la Dd sia più onerosa, anche in termini di costi sociali che essa porta con sé. In primis la difficoltà degli spostamenti dei pazienti, resi ancora più complessi a causa dell’epidemia.
Mettendo a sistema queste esigenze con la disponibilità e la predisposizione delle farmacie territoriali siamo riusciti a ottenere questo risultato, che ritengo una pietra miliare per i nostri percorsi futuri.
- Quali saranno i farmaci che “passeranno” al territorio?
Insieme alla Regione abbiamo definito i medicinali che potranno essere distribuiti dalle farmacie territoriali, i relativi volumi e anche la calendarizzazione delle operatività, da quelle informatiche a quelle logistiche e assistenziali.
Passeranno al territorio 33 specialità che coprono una decina di patologie importanti, dagli antidiabetici orali innovativi ai farmaci per la sclerosi multipla, ai medicinali per la dipendenza da alcool, che movimentano circa 130-140 mila confezioni all’anno. A oggi siamo all’85 per cento dei farmaci A-Pht trasferiti in Distribuzione per conto.
Le persone affette da queste patologie, che la farmacia ha smesso di seguire da parecchi anni, potranno trovare nuovamente il proprio riferimento nel farmacista di comunità, che torna ad avere un ruolo importante in tutto il percorso terapeutico del paziente.
- Da quando i cittadini potranno recarsi a ritirare i farmaci nella farmacia sotto casa invece che in ospedale?
L’accordo tra le farmacie e la Regione è stato siglato il 4 maggio scorso. Questa nuova politica di distribuzione farmaceutica diventerà realtà per gli antidiabetici orali di nuova generazione dalla prossima settimana. Per gli altri a partire dal 3 giugno.
- Nuovi oneri per le farmacie territoriali… quali gli onori?
Abbiamo un accordo sulla Dpc che tutela a sufficienza la farmacia dal punto di vista remunerativo e contrattuale. Tutta la nuova attività che sarà presa in carico dalla farmacia sarà uniformata all’accordo del 2017, che sarà prorogato fino a tutto il 2020 – la scadenza era prevista per giugno – così da superare questa fase critica senza ulteriori tensioni. Federfarma ha anche chiesto, e ottenuto, di trasferire alla territoriale anche gli alimenti per i nefropatici, essenziali per la salute di questa classe di pazienti.
- Tra i vantaggi di questo cambio vi è in primis quello di evitare spostamenti dei cittadini, specialmente verso gli ospedali, già messi a dura prova dall’emergenza determinata da Covid-19 e anche fonte di possibili contagi. Di cos’altro potranno beneficiare i pazienti?
Potranno avere a disposizione un doppio consulente del farmaco: oltre al proprio medico anche il farmacista di fiducia. Ciò renderà non più necessario fare telefonate per inseguire una presenza e una risposta, perché il farmacista è vicino e sempre disponibile.
Tutto sarà possibile grazie a un’infrastruttura informatica consolidata e una rete logistica capillare.
Siamo riusciti a dimostrare nel corso del tempo che la Dpc è un grande risparmio per la parte pubblica, offrendo al contempo pari garanzie dal punto di vista assistenziale e di servizio.
Dal nostro punto di vista il servizio reso ai pazienti potrebbe risultare anche migliore rispetto a quello reso dalla Distribuzione diretta, non tanto in termini qualitativi ma dal punto di vista quantitativo, perché permette di dare risposta a un maggior numero di pazienti.
- C’è anche un’altra novità che sarà introdotta dal nuovo provvedimento regionale…
Esatto. L’ordinanza della Regione prevede che dall’11 maggio sia attiva la consultazione del Fascicolo sanitario elettronico in tutte le farmacie pugliesi.
- È possibile immaginare che questa nuova distribuzione possa continuare anche quando l’emergenza sanitaria sarà superata?
Ci sono tutte le premesse perché questo nuovo modello distributivo diventi strutturale. Dipenderà dagli esiti, dalla capacità, dalla forza che avremo nel gestire questa mole di novità.
Ciò che sta per divenire realtà consegna al farmacista un’attività professionale molto diversa. Spetta proprio a noi farmacisti cogliere questa opportunità per rimarcare il ruolo della nostra figura nell’ambito della Sanità e anche per accettare la sfida dell’innovazione.
Se saremo in grado di compiere questo passo, la farmacia resterà sempre più intrecciata con le esigenze della collettività e del Sistema pubblico assistenziale. Più la farmacia resterà legata ai bisogni assistenziali pubblici e quindi del Sistema sanitario regionale e nazionale, più il suo futuro sarà essenziale e di presenza.
Sono molto fiducioso. Le sfide affinano le capacità ed esaltano il buono che c’è in ogni realtà. Anche nelle farmacie.