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Pagare le consegne o ridurre i tempi di pagamento al grossista?

UNA DOMANDA A…

Pagare le consegne o ridurre i tempi di pagamento al grossista?

La risposta è semplice: dipende. Dipende dal volume di acquisti, dipende dall’interesse sui depositi, dipende dalla capacità di gestire i flussi di cassa. Lo spiega Francesco Manfredi, commercialista e revisore legale dello Studio Guandalini di Bologna

23 maggio 2024

di Francesco Manfredi, commercialista e revisore legale,
Studio Guandalini (BO)

Il mio grossista per non farmi pagare le tre consegne al giorno 70 centesimi l’una (prima erano gratis) mi chiede di ridurre i pagamenti da 60 a 15 giorni. Considerato che ho giacenze in banca, non remunerate dall’istituto, conviene accettare la riduzione dei tempi di pagamento oppure no?

Nello scenario attuale di mercato, le decisioni finanziare giocano, ormai anche in farmacia, un ruolo importante. I grossisti, da qualche tempo, hanno dovuto fronteggiare varie emergenze congiunturali, fra cui il caro-energia, il caro-materie prime, nonché l’aumento del costo del denaro. Se immaginiamo una farmacia con un volume di acquisti dal grossista di 300mila euro/anno, che si trova a dover valutare una proposta di eliminare i costi di consegna in cambio di una riduzione dei tempi di pagamento da 60 a 15 giorni, occorre procedere con la seguente analisi, in cui abbiamo adottato alcuni assunti.

Costo delle consegne. La farmacia dovrebbe pagare 0,70 euro per tre consegne giornaliere. Ipotizzando una base mensile di 20 giorni lavorativi, il costo totale delle consegne è di 42 euro, che su base annua ammonta a 504 euro.

Impatto sui flussi di cassa. Ridurre i tempi di pagamento implica che la farmacia deve anticipare i pagamenti di 45 giorni. Supponiamo che il volume mensile di acquisti sia di 25mila euro. Con un tasso di interesse attivo annuo ipotetico dell’1 per cento sul conto corrente, il ricavo lordo su base annua, e quindi l’interesse perso è pari a 369,86 euro.

Confronto tra risparmio e interessi. Con un volume di acquisti annuo di 300mila euro, il risparmio sui costi di consegna (504 euro) è superiore all’interesse lordo perso (369,86 euro). In questo scenario, ridurre i tempi di pagamento è conveniente poiché l’azienda risparmierebbe 134,14 euro in un anno.

Fattori aggiuntivi da considerare. La disponibilità di liquidità è essenziale per coprire le spese operative e altre eventuali necessità finanziarie. Ridurre il periodo di pagamento da 60 a 15 giorni richiede una gestione attenta del flusso di cassa per evitare tensioni finanziarie. Accettare termini di pagamento più favorevoli per il fornitore può rafforzare la relazione commerciale, potenzialmente portando a ulteriori vantaggi in futuro. All’aumentare dei volumi di acquisto, la convenienza a ridurre la dilazione diminuisce, in presenza di un tasso attivo sulla liquidità di conto corrente. Con volumi di acquisto maggiori, l’interesse perso può diventare più significativo rispetto al risparmio fisso sui costi di consegna. Per esempio, se il volume annuale di acquisti fosse di 500mila euro, l’interesse perso (tasso ipotizzato 1 per cento) su 45 giorni sarebbe circa 616,44 euro, superiore al risparmio sui costi di consegna (504 euro). In tal caso, ridurre i tempi di pagamento diventerebbe svantaggioso.

In conclusione. Molto spesso, come nel caso del quesito, è conveniente accettare l’eliminazione dei costi di consegna a fronte di una riduzione della dilazione perché raramente le giacenze di conto corrente sono remunerate. Tuttavia, occorre sempre fare un confronto e verificarlo. Vi è peraltro qualche istituto di credito che attualmente applica interessi attivi, anche a tassi significativi, sulla liquidità giacente in conto corrente e questo fattore, come abbiamo detto, è determinante per calcolare la convenienza. La decisione deve in ogni caso basarsi su un’analisi dettagliata dei flussi di cassa, delle esigenze di liquidità e della relazione complessiva con il fornitore. Ciascuna farmacia deve personalizzare questa valutazione in base alle proprie specificità operative e finanziarie per garantire una gestione ottimale delle risorse.

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