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One health, la salute dell’uomo passa dall’intero ecosistema

IL CONVEGNO

One health, la salute dell’uomo passa dall’intero ecosistema

Intervenire prima che le malattie compaiano: è l’obiettivo della “medicina dei sani”, un innovativo approccio alla salute che punta su prevenzione e corretto stile di vita del singolo per poter incidere sul benessere della società e del pianeta

22 giugno 2023

di Claudio Buono

«Basta un semplice prelievo di sangue per poter analizzare lo stato del proprio organismo, per poi intervenire, in caso di bisogno, dove è presente un deterioramento». Fulvio Ferrara, Direttore del Dipartimento di Medicina di laboratorio, Genetica medica e Anatomia patologica del Centro Diagnostico Italiano, tra i relatori del convegno Le strategie ESG secondo l’approccio one health, svoltosi presso la sede dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, parla di biomarcatori in grado di individuare i processi biologici e biochimici alla base delle malattie e di indicare se l’alimentazione della persona è corretta, in che modo l’organismo metabolizzi e, in caso di danno, di segnalare dove è situato.

Medicina rigenerativa e impatto sulla società umana

One health, il concetto di salute comprensiva di mondo umano, ambientale e animale, dove ognuno concorre allo star bene dell’altro, è al centro degli interventi del convegno organizzato da Simcri, Società Italiana di Medicina e Chirurgia rigenerativa polispecialistica.
Il 50 per cento delle malattie è evitabile se si adottano stili di vita corretti: mangiare in modo sano, non fumare, praticare moderata attività fisica. La prevenzione è il tema portante della “medicina dei sani”, un approccio alla salute basato sull’accertamento del proprio stato di benessere, per poter intervenire in caso di disequilibrio prima dell’eventuale sviluppo di patologie.
«La medicina rigenerativa, che si occupa di riparare l’organismo e i tessuti danneggiati – afferma Eugenio Caradonna, Presidente Simcri – deve essere intesa come un percorso che poggia le sue basi nella natura. Nell’ambito dello sviluppo dei concetti di one health, la Simcri si è fatta promotrice, con l’Ordine dei Commercialisti e Assobiotech, dello sviluppo di iniziative che consentano di prevenire le patologie prima di doverle curare. È fondamentale operare una rivoluzione negli stili di vita del singolo, con interventi in ambito economico e ambientale, per poter incidere sul benessere dell’intera società e dell’ecosistema».

La salute dipende anche dall’ambiente

«Oggi sono in grande sviluppo le scienze omiche, legate alla biologia molecolare e alla genetica, che si basano sull’azione di innovativi biomarcatori, molecole in grado di permettere l’individuazione di danni all’organismo, spesso causati anche dall’ambiente in cui viviamo», spiega Fulvio Ferrara. «In particolare, il biomarcatore TMAO, tiamina ossidasi, è un enzima capace di indicare il danno alle arterie, strettamente collegato al rischio cardiaco». In caso di rischio accertato, un team composto da specialisti prende in carico la persona per migliorare sia i nutrienti introdotti sia la scelta delle loro fonti. «Spesso, infatti – sostiene Ferrara – le cause di disfunzioni a carico dell’organismo sono anche coltivazioni e allevamenti intensivi. L’approccio one health, se applicato correttamente, permetterebbe di intervenire anche sulla filiera alimentare, con un beneficio per tutti, ambiente e animali inclusi».

Il mondo imprenditoriale e l’approccio olistico alla salute

Sugli aspetti economici e finanziari del mondo della medicina rigenerativa interviene Marcella Caradonna, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Milano: «Alle aziende, oggi, vengono richiesti dai legislatori investimenti in sostenibilità, spesso nell’ambito delle strategie ESG (environment, social, governance), ma il focus sull’ambiente non tiene conto di una visione integrata, in grado di includere anche il mondo delle imprese. L’approccio one health potrebbe essere mutuato anche all’interno degli investimenti e dell’universo imprenditoriale. Una delle iniziative più diffuse – continua la commercialista – è l’acquisto e la piantumazione di alberi: un’azione legata all’agricoltura rigenerativa in grado di portare un concreto vantaggio sia all’ambiente sia alle persone. Se si studiassero investimenti a 360 gradi, in grado di porre la parte economica a supporto di un approccio olistico con una strategia integrata, i risultati sarebbero rapidamente visibili».

Novellino: intervenire prima che insorgano malattie

«La corretta alimentazione è uno dei fondamenti della salute», ha spiegato Ettore Novellino, Ordinario di Chimica farmaceutica e Tossicologia all’Università Cattolica di Roma. «Per prevenire lo sviluppo di numerose patologie è possibile integrare l’utilizzo di nutraceutici, alimenti che contengono elementi fondamentali per ritardare l’insorgenza di molti disturbi, in particolare quelli legati all’invecchiamento dell’organismo. Si tratta di intervenire prima che le malattie compaiano, un vero e proprio cambio di paradigma rispetto alle nostre abitudini, che vedono la medicina arrivare solo per risolvere un problema che si è già presentato». Novellino ha raccontato l’utilizzo dei nutraceutici nell’ambito delle dislipidemie, della iperglicemia e dell’ipercolesterolemia. Un’opportunità importante, quella della “medicina dei sani”, di consiglio professionale in farmacia, con risultati tangibili e supportati da studi scientifici: «Tra lo star bene e la malattia c’è una gradualità. Alcune sostanze naturali hanno la capacità di ripristinare un equilibrio fisiologico che si sta alterando e i dismetabolismi, per esempio, sono un target importante e si può fare con la nutraceutica prevenzione di stress ossidativo, cardiopatie, diabete, dislipidemie. La ricerca deve continuare a trovare farmaci per rimanere sani».

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