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Una nuova professione. Ma quale?

LA LETTERA

Una nuova professione. Ma quale?

Un titolare ironizza (ma non troppo) in forma epistolare su farmacia dei servizi e nuove competenze. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

28 ottobre 2021

di Aldo Cacco, farmacista 

Egregio Direttore, complimenti per la rivista iFarma, che ho iniziato a leggere ed apprezzare durante il mio tirocinio.
Mi sono laureata recentemente in Farmacia con una tesi che aveva per titolo: “La farmacia dei servizi, la gestione degli appuntamenti telefonici per l’effettuazione dei tamponi. Le richieste, le conferme e le disdette. Una nuova specializzazione: il farmacista telefonista”.
Sono molto grata al professore di Tecnica e Legislazione Farmaceutica dell’Università Federico III di Pellestrina, che è stato tanto lungimirante da consigliarmi una tesi su un argomento così importante ed attuale, fondamentale per la mia futura carriera di farmacista.

Come è stato più volte ricordato, la moderna professione di farmacista richiede delle nuove conoscenze che mettono in secondo piano molte di quelle presenti nel percorso di studi tradizionale. Mi sono dunque impegnata molto per elaborare una tesi interessante e sono stata gratificata sia dal voto che mi è stato dato per la mia fatica sia dall’interessamento esercitato da Federfarma e Fofi, che hanno deciso di integrarla in un Ecm legato alle nuove realtà lavorative in farmacia.
Un grazie di cuore ai dirigenti di queste due fondamentali organizzazioni, che mi hanno coinvolta in questo importante progetto culturale e imprenditoriale.
Grazie, perché con le vostre visioni proiettate nel futuro, a garanzia dell’indispensabile ruolo della farmacia italiana, avete saputo arricchire le mie prospettive lavorative.
Non farò più solamente la stampatrice di passaporti verdi o la tamponatrice ma parteciperò da protagonista anche a operazioni più interessanti come, appunto, la prenotazione dei tamponi.
Sono queste le iniziative che spingeranno sempre di più verso una farmacia non più legata ai soli farmaci, ormai diventati un argomento obsoleto, non al passo con i tempi moderni. Una farmacia che ci vede esclusi dai farmaci innovativi, che sono distribuiti autonomamente dalle Asl, ma largamente coinvolti con la furosemide, il bisoprololo e l’Asa.
La stessa digital transformation della farmacia, che sta tanto a cuore a lei, dottoressa Benfenati, passa in secondo piano se confrontata a progetti di capitale importanza come la prenotazione dei vaccini o quella dei tamponi.
Ma la mia tesi ha avuto un doppio impatto positivo e quindi vorrei anche ringraziare chi, essendo venuto a conoscenza dell’argomento sviluppato, mi ha proposto un lavoro come direttore in un call center.
Che è pur sempre un’opportunità o un’alternativa.

Grazie di cuore per il tempo che mi ha sentitamente dedicato al telefono (ormai la mia specializzazione).

Dr.ssa Cacco Letta

(E non c’è niente da ridere. Ma forse da piangere)

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