I numeri della cosmetica termometro dei nuovi consumi
IL MERCATO
I numeri della cosmetica termometro dei nuovi consumi
I valori preconsuntivi sul 2020, presentati da Cosmetica Italia a fine aprile, evidenziano le importanti trasformazioni del mercato tuttora in atto, e l’attitudine verso diverse modalità e abitudini di acquisto. Bene la farmacia, prevista in crescita
29 aprile 2021
di Mariasandra Aicardi,
farmacista
La resilienza, un andamento anticiclico, lo spirito fattivo e una ragionevole speranza di ripresa descrivono oggi il settore cosmetico, che anche in tempo di pandemia ha retto meglio di altri comparti e ha offerto il proprio contributo alla comunità attraverso la donazione di detergenti e igienizzanti, ottenuti grazie alla conversione di intere linee produttive, e grazie a raccolte di fondi per le strutture sanitarie. «È un’industria che fa bene al Paese», dicono, presentando “I numeri della cosmetica”, Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia e Giampiero Calzolari, presidente di BolognaFiere, che afferma: «La cosmetica è stata colpita dalla pandemia, ma il settore è pronto a reagire con la grande voglia di fare che lo caratterizza», e annuncia che Cosmoprof ritornerà a marzo 2022, per garantire a tutti un’assoluta sicurezza e consentire alle aziende di pianificare l’evento. «A favore del settore, durante l’anno di pandemia, ha giocato l’indispensabilità dell’uso dei cosmetici. Ognuno ne adopera almeno otto al giorno per la cura di sé e il mantenimento di uno stato di benessere», conferma Ancorotti, presentando i numeri di una filiera che fattura 33 miliardi e dà lavoro a 400mila persone, contando anche il sistema distributivo, e rappresenta un’eccellenza italiana da salvaguardare. Il fatturato globale ha perso meno di altri comparti, ma segna un calo del 13 per cento rispetto al 2019, idem per i valori del mercato interno (circa -10 per cento) e delle esportazioni (-16,7 per cento).
In crescita igiene e cura dei capelli, in calo profumeria alcolica e make-up
La relazione di Gianandrea Positano, direttore del Centro Studi di Cosmetica Italia, evidenzia importanti trasformazioni, legate non solo alle restrizioni, allo smart working – che ha confinato in casa una grande fetta della popolazione – all’aumentata igiene e disinfezione, all’uso della mascherina, ma anche all’attitudine da parte dei consumatori verso nuove modalità e abitudini di acquisto, con un’impennata dell’e-commerce (+42 per cento rispetto al 2019), tuttora in accelerazione. In quanto ai prodotti, i più venduti durante il 2020 sono quelli per il corpo (+6,3 per cento), per i capelli (+3,9 per cento) e per l’igiene orale (+1,4 per cento). In particolare, gli andamenti più significativi in termini di crescita sono emersi tra saponi liquidi (+35 per cento), coloranti e spume coloranti per capelli (+30,4 per cento) e prodotti depilatori (+5,3 per cento), mentre crollano le vendite della profumeria alcolica (-21,5 per cento) e, a causa dell’obbligo della mascherina, quelle del make-up: fard, fondotinta e creme colorate (-29 per cento), rossetti e lucidalabbra (-35,8 per cento). Grazie al livello di specializzazione elevato, la farmacia, che si è confermata leader per le vendite di prodotti per la cura del viso e del corpo, perde il 3,5 per cento, ma è previsto nell’anno in corso un recupero del fatturato, che potrebbe aumentare tra il 2,4 per cento e il 4,2 per cento.