informazione, partecipazione, condivisione

n. 65 – 3/2024

EDITORIALE

n. 65 – 3/2024

Il contributo delle farmacie alla sostenibilità

A Milano si è da poco concluso il Festival Pianeta 2030 e, tra le altre cose, abbiamo scoperto che nel 2050 tre quarti della popolazione mondiale potrà essere, in un modo o nell’altro, vittima della siccità. Un argomento che dovrebbe coinvolgere tutti, perché come ha detto all’apertura del festival Telmo Pievani, filosofo della biologia, evoluzionista e saggista: «Siamo caduti in una trappola evolutiva, siamo agenti di cambiamento ma il mondo è così diverso che non siamo più capaci di adattarci alla trasformazione messa in atto».
L’agire di ciascuno di noi è importante e uno degli aspetti positivi dell’Agenda 2030 è stato sottolineare con chiarezza che per promuovere la sostenibilità non basta l’attività, peraltro fondamentale, dei Governi e delle istituzioni sovranazionali ma serve l’impegno di tutti, innanzitutto delle aziende.
L’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente, le temperature aumentano più del doppio della media globale, si registrano violente inondazioni, incendi, i ghiacciai si sciolgono, è a rischio la salute dei cittadini, come leggete anche a pagina 28. “I rischi climatici minacciano la sicurezza energetica e alimentare, gli ecosistemi, le infrastrutture, le risorse idriche, la stabilità finanziaria e la salute delle persone in Europa” si legge nel sito dell’Agenzia europea per l’ambiente.
Siamo forse stati un po’ pionieri – con Federfarma e Chiesi Italia – nel promuovere il roadshow sulla sostenibilità in varie tappe perché l’argomento non coinvolge ancora la maggioranza dei farmacisti. Ne abbiamo però incontrati alcuni davvero entusiasti e molto attivi su questo tema, come Marco Meconi a Jesi e Valentina Giorgi a Bologna. Meconi, che è presidente di Federfarma Marche, ha illustrato un innovativo progetto, strutturato con la Regione che lo ha finanziato con 120.000 euro, di recupero in farmacia di farmaci inutilizzati per essere devoluti a enti benefici: «Sono noti in quest’ambito gli sprechi sociali, ambientali ed economici e quanto d’altra parte molti pazienti non abbiano soldi per curarsi. Abbiamo costruito un percorso certificato e qualificato, con una piattaforma informatica e controlli rigorosi. L’obiettivo, oltre che solidale, è conoscere il numero di farmaci riutilizzabili idonei, valutare il loro valore economico e ottenere il dettaglio del loro flusso di distribuzione». Valentina Giorgi, farmacista a Modena, dello sviluppo sostenibile è un’appassionata, ha percorso la strada della farmacia benefit – sono ancora troppo poche in Italia – e ha sottolineato quanto la rete delle farmacie, che è già benefit per vocazione, possa generare ulteriore valore per la popolazione, per l’ambiente e per la società. E anche per l’azienda stessa, perché è sempre più importante che il valore generato da un’impresa non sia più soltanto economico ma anche sociale e ambientale, come ci ha raccontato Samira Tasso di Nativa a Mestre: «Oggi in Italia ci sono 3.000 società benefit (erano 400 nel 2019) e una ricerca condotta da Nativa e Banca Intesa ha dimostrato che sono più innovative e profittevoli delle altre: +37 per cento di fatturato rispetto al +18 per cento delle non benefit tra il 2019 e il 2022 ed Ebitda tra 8,5 e 9 invece che tra 8,1 e 8,3». La sostenibilità rende dunque le aziende più solide.È un tema, quello della Farmacia sostenibile, che ci ha appassionato e che ha un grande potenziale: è molto importante il contributo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 che la rete delle farmacie, unita, potrebbe dare. Torneremo su questo tema a Catania a PharmEvolution, dove oltre a parlare di organizzazione del lavoro, di personale e di redditività dei servizi con Numbers, chiuderemo anche il roadshow sulla sostenibilità, stimolando ulteriormente i titolari ad approfondire questo tema. 

LAURA BENFENATI

Direttore Responsabile, farmacista e giornalista professionista, da anni direttore delle più note riviste del settore

12 Giugno 2024