n. 64 – 2/2024
EDITORIALE
n. 64 – 2/2024
Una professione sempre più stimolante
Entusiasti, scettici e rassegnati: potremmo descrivere così i colleghi farmacisti che incontriamo nei nostri tour sul territorio. I primi, spesso rappresentanti di categoria ma non solo, partono da lontano nel raccontare e magnificare il disegno della farmacia dei servizi, che indubbiamente ha restituito alla categoria quel ruolo centrale di riferimento sanitario di prossimità che nel tempo si era un po’ offuscato.
Il tema è se la farmacia dei servizi sarà sostenibile economicamente oppure no, alla luce soprattutto delle sempre maggiori difficoltà che si hanno nel reclutare personale laureato e delle incognite Convenzione/accreditamento. Su quest’ultimo tema abbiamo discusso con il segretario di Assofarm Francesco Schito, che ha scritto in un suo recente editoriale: “I servizi, se accreditati, diventerebbero l’elemento più avanzato dell’integrazione della farmacia alla sanità pubblica, cioè l’obiettivo che perseguiamo ormai da decenni.
E diverrebbero anche un’importante voce positiva, del tutto meritata, nei futuri bilanci delle nostre aziende”.
Se però parliamo di accreditamento invece che di Convenzione – e qui diamo voce agli scettici – non si rischia di andare in competizione sui prezzi e sulla qualità dei servizi con strutture molto più organizzate e forti della singola farmacia? Non si delineano farmacie di serie A e di serie B?
«Penso che si possa immaginare un futuro in cui verrà convenzionata la farmacia dei servizi», ci ha risposto Schito. «Tuttavia, credo che l’accreditamento lo potremmo immaginare come condizione propedeutica alla Convenzione. Ciò detto, una qualche forma di competizione con altre strutture sanitarie ci sarà sicuramente. La farmacia è però imbattibile sul piano della prossimità. Non esiste un altro soggetto sanitario più fisicamente vicino alla quotidianità del cittadino
e così uniformemente diffuso sul territorio italiano».
Ci sono davvero tanti colleghi che con passione credono che la professione del farmacista abbia davanti a sé un futuro luminoso, ne trovate testimonianza anche su questo numero sia in chi ha vinto una battaglia legale difficile e importante per tutta la categoria – vedi articolo a pagina 20 – sia in chi ha colto l’opportunità dello studio e dell’aggiornamento, non soltanto in Italia, per rivoluzionare la propria attività (articolo a pagina 22). Questi colleghi popoleranno di sicuro i padiglioni di Cosmofarma in aprile: leggete quante belle novità ci saranno in fiera, scorrete il programma dei convegni, la tre giorni bolognese è fonte sempre di stimoli. In fiera non ci saranno probabilmente né gli scettici né i rassegnati e questi ultimi sono quelli che ci intristiscono di più. Perché se la stanchezza di un lavoro sempre più complicato e burocratizzato è comprensibile, rimanere fermi è un grave errore.
A questi colleghi, a coloro che sostengono che la Facoltà di farmacia non sia appetibile, dedichiamo le belle parole che Marco Alparone, farmacista, vicepresidente e assessore al Bilancio e Finanza della Regione Lombardia ha detto di recente a Milano: «La professione di farmacista delle mie figlie sarà ancora più bella della mia, si dimostrerà sempre di più quanto valgono i farmacisti, che svolgeranno il loro prezioso compito nell’ambito del Ssn in modo integrato con le altre figure sanitarie». Noi, con un figlio iscritto a Farmacia, vogliamo crederci.
LAURA BENFENATI
Direttore Responsabile, farmacista e giornalista professionista, da anni direttore delle più note riviste del settore