È il marketing la leva per l’innovazione
IL PROGETTO
È il marketing la leva per l’innovazione
Presentato a Cosmofarma 2022 il progetto di formazione “Rurali Love Marketing”, ideato da iFarma insieme a Shackleton Consulting, con la sponsorizzazione di Doc Generici e il patrocinio del Sunifar
19 maggio 2022
di Carlo Buonamico
Un progetto semplice ma efficace, che si propone di insegnare ai farmacisti rurali l’importanza delle regole base del marketing affinché possano comunicare al meglio la propria professionalità. È proprio questo lo spirito con cui nasce “Rurali Love Marketing”. Dove la parola “marketing”, che talvolta spaventa quando è associata a un presidio sanitario come la farmacia, in realtà ha molto a che fare con la professione e con l’innovazione. Perché se sono in molti a dire che le rurali sono il fiore all’occhiello della categoria – durante la pandemia hanno manifestato tutta la loro dedizione al territorio garantendo la capillarità del Ssn, un servizio ancora più vitale che nelle grandi città – a volte manca loro quel grado di innovazione che spesso si trova nelle farmacie di città.
“Supportiamo le farmacie rurali perché rappresentano il vero presidio sanitario del Paese”, ha spiegato Emanuele Loiacono, direttore commerciale di Doc Generici. “In alcune aree del Paese le possiamo definire eroiche. Per questo la nostra azienda ha creduto e investito in questo progetto di innovazione”.
Alzare il livello per restare in gioco
Il perché questo aspetto sia così importante anche per le farmacie rurali lo ha spiegato il presidente di Federfarma, Marco Cossolo: «Sono fermamente convinto che se l’innovazione diventa discriminazione non sia più un fatto positivo. Ora è il momento di alzare il livello di innovazione anche nelle farmacie più piccole, altrimenti favoriamo una settorializzazione. In questo senso siamo in sintonia con il Governo, che ha disegnato la sanità territoriale nel DM 71 e che nel Pnrr ha poi messo a disposizione dei rurali i fondi per le attrezzature necessarie. Il DM 71 esplicita che è tanto importante che la farmacia eroghi servizi da far sì che lo Stato deroghi all’unitarietà della farmacia. Consentendo che i servizi siano erogati in un altro locale, purché circoscritto nella pianta organica. Il Pnrr è un banco di prova: dobbiamo saper spendere bene i fondi dedicati alle farmacie rurali. Perché lo Stato non tornerà indietro da questo modello di farmacia, capace di erogare tanti servizi necessari ai cittadini: resterà in gioco solo chi saprà portare avanti la farmacia del futuro che abbiamo disegnato».
Comunicare l’innovazione
Ma che relazione c’è tra innovazione e marketing? Il tutto sta nel saper comunicare l’innovazione ai cittadini. Perché comunicandola si fa in modo che essi sappiano di poter contare ancora di più sulla farmacia del proprio paese e che, quindi, possano affidarsi al consiglio del farmacista anche per le esigenze di salute che vanno oltre la semplice risposta a un’esigenza sanitaria contingente. E questo, naturalmente, si può riflettere favorevolmente sul fatturato della farmacia.
Ecco che allora si inserisce l’opportunità offerta da Rurali Love Marketing. «È un corso digitale che il farmacista può seguire a distanza. Aspetto che favorisce la possibilità di seguire la formazione evitando di doversi spostare dal luogo di lavoro», spiega Nicola Posa, Ad di Shackleton Consulting. Che aggiunge: «Il progetto è pensato per farmacie con un bacino d’utenza molto piccolo, anche solo di 300 persone. L’aspetto più interessante che vogliamo insegnare ai farmacisti è il valore che assume il comprendere cosa si può fare per il bacino d’utenza che si possiede. Analizzando le dinamiche della popolazione si può ragionare su quali sono e quali saranno i bisogni di salute da soddisfare. Si possono così stabilire azioni prioritarie da realizzare per rispondere a questi bisogni, anche con gli strumenti acquistati con i fondi del Pnrr dedicati alle rurali. Sapendo altresì operare scelte di tipo assortimentale ed espositivo, da comunicare sfruttando tutti i canali a disposizione. Benissimo il punto vendita, ma senza dimenticare i canali digitali. L’importante è che la comunicazione sia di qualità, sia nei contenuti sia nella forma».
Sfruttare al meglio tutte le opportunità
Del resto, come affermano i titolari di farmacie rurali e rurali sussidiate, essere rurali non è una sfortuna, ma una opportunità. Quella di poter offrire sempre di più ai cittadini del proprio bacino d’utenza e di rappresentare per loro un riferimento per l’accesso a cure, prevenzione e servizi sanitari.
Per questo è importante migliorarsi anche sotto il profilo del marketing. Come ha testimoniato Mattia Prignacchi, titolare della farmacia di Rapagnano, la prima ad aver seguito gli insegnamenti appresi durante il corso: «Un percorso come quello di Rurali Love Marketing è interessante soprattutto perché toglie quelle certezze su cui siamo abituati a lavorare. Pensiamo sempre a cercare un cliente in più e ci dimentichiamo di conoscere meglio quelli che abbiamo già. Non è cosa da poco, perché per una farmacia rurale il bacino d’utenza sostanzialmente rimane sempre lo stesso e con esso la stabilità dell’ingresso in farmacia. Quindi sapere offrire ciò che il cliente chiede e quello che non sa di volere, attraverso una comunicazione mirata e dei progetti ben pianificati è veramente importante per aumentare il fatturato. Ancor più di quello economico credo sia importante l’aspetto sociale del nostro lavoro». Ha poi chiosato il presidente del Sunifar Gianni Petrosillo: «Il farmacista deve saper comunicare. E questo si può fare anche con il giusto assortimento e la giusta esposizione. Se un farmacista non si occupasse, e bene, anche di questo aspetto sarebbe autolesionista. Si tratta di sfruttare al meglio tutte le opportunità».
Per informazioni sul progetto: Moira Deo (moira.deo@dsit.it)