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L’Europa non si sente molto bene

L'INDAGINE

L’Europa non si sente molto bene

Lo Stada Health Report 2022 fotografa una popolazione in difficoltà, sia per una crescente sfiducia nei confronti dei Servizi sanitari nazionali sia per un significativo peggioramento della salute mentale. Confermata la fiducia nelle farmacie

14 luglio 2022

di Claudio Buono

Quali effetti ha avuto la pandemia sulla salute fisica e mentale dei cittadini europei, a che punto è la loro fiducia nei confronti della medicina convenzionale, quale la soddisfazione verso il proprio sistema sanitario e i suoi attori? A queste domande ha cerato di rispondere la nuova edizione dello Stada Health Report 2022, un’indagine condotta in collaborazione con l’istituto di ricerche di mercato InSites Consulting e che ha coinvolto circa 30mila intervistati in 15 Paesi europei.

In declino la salute mentale

Dallo studio emerge che le sfide dettate da due anni di pandemia stanno gravando sul benessere emotivo e psicologico della popolazione europea, tanto che il Vecchio Continente sembra essere sull’orlo di una sorta di corto circuito sanitario. I livelli di burnout sono ai massimi storici, intorno al 59 per cento, con un aumento del 5 per cento rispetto allo scorso anno e maggiore probabilità di sentirsi a rischio di burnout da parte delle donne (65 per cento), al punto che un cittadino su sei si sente sul punto di un tracollo emotivo e psicologico. Crescono anche i livelli di stress (lo sostiene il 37 per cento degli intervistati), così come si registra un peggioramento della qualità del sonno (più di una persona su tre ha problemi di insonnia). Per quanto riguarda il benessere mentale in generale, quasi un europeo su tre (29 per cento) ha registrato un peggioramento (in Italia il 35 per cento). Ciò nonostante, la maggioranza degli europei valuta la propria salute mentale “buona”.

In costante calo la soddisfazione per i Sistemi sanitari

Dopo il picco registrato durante l’emergenza da Covid-19, sono pochi gli europei che mostrano ancora fiducia nei confronti dei propri Sistemi sanitari. Negli ultimi due anni la soddisfazione per i servizi forniti è diminuita complessivamente del 14 per cento (dal 78 per cento del 2020 al 74 per cento del 2021, fino al 64 per cento del 2022). In diversi Paesi emerge soprattutto come problematico ottenere un appuntamento dal medico di medicina generale.

Un’eccezione chiamata farmacia

Dal Report 2022 di Stada emerge che gli europei rimangono fedeli alla farmacia, nonostante la crescente concorrenza del mercato on line. Infatti, oltre la metà (56 per cento) degli interpellati dichiara di recarsi fisicamente in farmacia almeno una volta al mese, il 27 per cento più volte al mese se non addirittura settimanalmente. I farmacisti sono considerati tra le fonti di informazione più attendibili (57 per cento) in materia di salute: ancora oggi, la consulenza individuale, face to face, rimane un servizio essenziale e molto apprezzato. Inoltre, il 35 per cento delle persone intervistate circa il proprio concetto di farmacia ideale riporta proprio l’interazione con il farmacista come una vera e propria caratteristica fondamentale. All’interazione individuale segue, con valori attestati intorno al 33 per cento, la possibilità di ordinare medicinali on line nella propria farmacia di riferimento.

Dati preziosi per pianificare il futuro

I risultati dello studio suggeriscono, quindi, che una delle principali sfide per la farmacia del futuro potrebbe essere quella di trovare il modo di combinare l’assistenza e la consulenza individuale con la comodità offerta dai servizi on line. «La nostra purpose – prendersi cura della salute delle persone come partner di fiducia – ci impone di condividere e discutere questi risultati con i farmacisti e con tutti gli altri stakeholder del settore sanitario in tutta Europa, contribuendo così a migliorare la salute dei pazienti», dichiara Peter Goldschmidt, Ceo di Stada.

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