Il termine “AI” ha ormai scalzato “resilienza” dal podio di “prezzemolino dell’informazione”: qualsiasi riga scritta, persino la pubblicità di un deodorante, cita l’intelligenza artificiale. Che, come tutte le innovazioni, frammenta il pubblico tra neoluddisti, visionari più o meno menagrami e ignavi. Ma fatti guidare dalla curiosità: un mese di Chat Gpt 4 – un’altra cosa rispetto al trial gratuito – costa quanto una pizza e birra. Poi comincia a esplorare.

L’esempio che ti mostro (vedi sotto) è apparentemente inutile per chi non vuol vedere. Preciso che non sei ancora di fronte a un’intelligenza libera, autonoma, creativa che a breve ci ridurrà in schiavitù: per ora c’è un motore potentissimo che partendo da un’immensa base dati analizza le tue domande, le confronta con schemi preesistenti e trovata la corrispondenza produce una risposta in linea con pattern simili.

Eppure, guarda la ricchezza della descrizione, che parte da una capacità di analisi dell’immagine sorprendente: locuzioni come “disposizione pulita e metodica, scaffali ordinati, atmosfera pulita e professionale” sembrano articolate da un umano. E ancora: “La farmacia ha una lunga storia e si impegna nel benessere dei suoi clienti… l’importanza della consulenza personalizzata… una farmacia che desidera fornire un servizio eccellente”. Quante volte nei corsi di marketing e comunicazione ci hanno chiesto: “Descrivi la vision e la mission della tua farmacia” e noi siamo rimasti lì inerti, come seppie sulla battigia spiaggiate da una mareggiata?

Ecco, questa descrizione della mia farmacia è migliore di quella che avrei prodotto io e forse è proprio come la vedono i clienti. Reali o digitali che siano.