La legge del 2017 sulle società di capitali può avere semplificato il passaggio generazionale o può averlo complicato, dipende dai punti di vista. Certo da quel momento anche i figli non farmacisti possono chiedere di entrare nella società che gestisce la farmacia di famiglia, al netto delle incompatibilità.

Il tema del passaggio generazionale è quindi sempreverde nel settore farmacia e continua a essere un momento delicato che va organizzato per tempo. Aspetti personali, familiari ma anche legali e fiscali richiedono attente riflessioni e conoscenza delle varie possibilità giuridiche per gestire questa spinosa questione. Di questo si discuterà a Cosmofarma, a un convegno voluto da Th.Kohl e Pharmathek, dal titolo “Dai genitori ai figli: il passaggio della farmacia ai congiunti farmacisti e non farmacisti”.

«Il passaggio generazionale va programmato per tempo anche per trovare la migliore soluzione dal punto di vista fiscale», spiega Arturo Saggese, commercialista, che con gli avvocati Quintino Lombardo e Silvia Cosmo sarà relatore al convegno, moderato dal direttore di iFarma Laura Benfenati. «Ci sono vantaggi fiscali del conferimento in società, si può fare una cessione dell’azienda o una cessione delle quote», conferma il fiscalista.

«Nel passaggio dai genitori ai figli bisogna tenere conto della sorte dell’azienda, quindi della governance, le farmacie richiedono l’impegno di chi ci lavora. L’assetto giuridico deve essere compatibile con la gestione aziendale», spiega Quintino Lombardo. E non sono irrilevanti le questioni di diritto successorio e patrimoniale, che devono essere considerate: «Si può fare anche il socio di capitali – spiega Silvia Cosmo – ma nella gestione ci si affida al familiare farmacista e vanno gestiti bene i rapporti societari: sono molto importanti i patti».

L’appuntamento con il convegno, in cui sarà dato ampio spazio alle domande dei titolari di farmacia, è a Cosmofarma sabato 14 alle ore 16,15, Farma Room – pad. 30.