Un’importante esperienza gestionale
FOCUS FARMACIA
Un’importante esperienza gestionale
«Il repentino evolvere dell’epidemia ha reso molto impegnativa la gestione dell’operatività. Più forte di prima, nel futuro della distribuzione intermedia ci saranno progetti in sinergia con la farmacia, guardando all’e-commerce», ci dice Mirko De Falco, amministratore delegato di Farvima Medicinali e delle consociate Safar Abruzzo e Sofad.
15 maggio 2020
di Carlo Buonamico
- Siamo nella fase due dell’epidemia Covid-19: quali momenti ricorda maggiormente della fase uno?
Abbiamo vissuto diversi momenti della prima fase dell’emergenza. All’inizio con la chiusura delle prime zone rosse, non si aveva ancora idea se si sarebbe potuto avere un normale flusso di prodotti dai fornitori. Né se i trasportatori sarebbero stati operativi. In quel momento aumentammo molto le scorte di magazzino, fino al 70 per cento per alcune referenze; molto più di quanto normalmente facciamo nel mese di agosto. Una volta capito che non ci sarebbe stato un problema di approvvigionamento, la criticità è stata la gestione del personale operativo. Nella fase iniziale abbiamo assistito a una forte riduzione – anche del 40 per cento – della forza lavoro operativa a causa delle quarantene e anche dell’attenzione a piccole variazioni dello stato di salute, che ci ha costretti a ridurre conseguentemente i servizi accessori, garantendo però i servizi essenziali. In parallelo abbiamo dovuto creare le condizioni per poter far lavorare tutti i nostri dipendenti in sicurezza e abbiamo messo circa 150 persone in smart working.
- In questo momento la distribuzione intermedia che difficoltà sta affrontando?
Abbiamo a che fare con il problema dei fatturati indotti, una perdita del 10 per cento circa dovuta al fermo delle attività di marketing che si è avuto nelle scorse settimane, a fronte della quale dobbiamo però mantenere i consueti standard qualitativi.
A ciò si aggiungono le difficoltà gestionali relative ai prodotti collegati al Covid-19, che hanno seguito dinamiche di mercato nuove o particolari. Anzitutto la gestione delle certificazioni dei Dpi, oltre che del loro reperimento. A seguire la vendita delle mascherine, che impegna la nostra struttura con enormi sforzi imprenditoriali e gestionali data la pressione dell’utente finale sulla farmacia, che a sua volta si rivolge a noi per ricevere risposte certe in tempi rapidi, che spesso risulta impossibile dare. A questi temi si aggiunge un rapido cambiamento dei consumi a causa del quale tutta una gamma di prodotti, come alcune tipologie di antibiotici, antipiretici, immunostimolanti hanno aumentato in modo considerevole le vendite, mentre altre categorie, tra le quali i cosmetici si sono quasi arrestate nelle vendite determinando un grosso rischio di deperimento dello stock.
- Avete progetti particolari per supportare la farmacia nel futuro?
Il nostro network di farmacie indipendenti, Farmà accento salute, sta diventando sempre più corposo. Alle farmacie aderenti trasferiamo e continueremo a trasferire le nostre principali expertise, che riguardano le attività di marketing. A ciò si aggiunge la consulenza economica, gestionale e amministrativa.
Con l’obiettivo di evidenziare le potenzialità di una farmacia che possa gestire l’aderenza alle terapie e il paziente cronico, abbiamo scelto di investire sul superamento della nostra funzione “classica” di distributore sponsorizzando il “Progetto Aderenza” tramite la nostra consociata siciliana Sofad.
La ricerca sarà condotta da Andrea Manfrin coadiuvato per l’analisi dei dati dall’università di Oxford, che con il patrocinio di Federfarma vuole identificare la capacità del farmacista nel monitorare e far aumentare l’aderenza alla terapia dei pazienti cronici. Conforme all’attuazione del Piano nazionale delle cronicità, nonché della sperimentazione della remunerazione delle nuove funzioni professionali previste per la “Farmacia dei Servizi”, è stato definito un test di 24 mesi per identificare in che modo la farmacia potrà svolgere tale funzione e come dovrà essere remunerata per questo servizio.
La partecipazione dell’università di Oxford, con uno dei dipartimenti di farmacoeconomia più importanti al mondo, in accordo con i vertici del sindacato, rappresenta una base autorevole e scientifica per poter presentare i dati al decisore politico e costruire una remunerazione adeguata al contributo che può dare il farmacista in questo sistema di assistenza primaria ai pazienti cronici. In poche parole la non aderenza alle terapie rappresenta un costo sanitario enorme e il farmacista, insieme agli altre figure professionali sanitarie, svolge un ruolo essenziale per garantire l’assistenza e ridurre i costi. Pertanto ritengo sia indispensabile investire per remunerare la farmacia e per definire piani pluriennali di prevenzione.
- Quale sarà l’eredità dell’epidemia per i distributori intermedi?
Non eravamo preparati a gestire i rapporti con fornitori non consolidati, o produttori esteri o importatori. Soggetti che lavorano in modo differente rispetto agli interlocutori con cui lavoriamo di consueto. Ora abbiamo una certa esperienza. Al contempo abbiamo imparato le grandi potenzialità offerte dalle telecomunicazioni. Anche attraverso appuntamenti in videoconferenza in pochi minuti si possono presentare canvas, offerte e prodotti senza dover necessariamente fare tanti spostamenti per incontrare le persone de visu. Non sarà una metodica alternativa di lavoro, ma integrativa rispetto a quella tradizionale. Un diverso approccio, che offre anche risparmi economici, di tempo e contribuisce a ridurre l’impatto ambientale delle nostre attività.
- Mai come negli ultimi mesi il commercio on line dei prodotti per la salute ha conosciuto una crescita tanto importante quanto rapida. A suo avviso, cosa accadrà in futuro e che ruolo potrà avere la distribuzione intermedia?
La distribuzione intermedia può fungere da polmone per l’e-commerce. Non è il nostro core business, però è un fenomeno da non sottovalutare. Farvima si occupa principalmente di logistica e non ha mai pensato di fare e-commerce in prima persona. Per i farmacisti che desiderano aprirsi a questo canale di vendita possiamo gestire tutto ciò che c’è prima della spedizione, dalla raccolta degli ordini all’allestimento alla gestione degli stock alla vendita a partita. Potremmo anche gestire la spedizione, ma per i prodotti Sop e Otc non è possibile in ragione della normativa che impone che questo tipo di referenze escano direttamente dalla farmacia.
- Siete quindi anche in grado di affiancare gli operatori dell’e-commerce farmaceutico puro?
Sì. Ad esempio, collaboriamo con alcuni siti on line che si limitano a raccogliere gli ordini che vengono poi girati direttamente a noi per tutte le attività a valle. Un ciclo integrato che ci vede spedire la merce al cliente per conto di queste piattaforme.