Il camice del farmacista, di Alessia Martella, nasce dal desiderio di riflettere sul lavoro svolto con abnegazione e spirito di sacrificio da una categoria, quella dei farmacisti, che fa poco rumore e lavora tanto, e che durante la pandemia è stata in prima linea, nonostante i pochi dispositivi individuali di sicurezza e la paura del contagio. L’autrice, di origini pugliesi ma da quasi vent’anni farmacista a Milano, ha scelto questo titolo perché per lei il camice ha un valore importantissimo: «Quando lo indosso, indipendentemente dai pensieri e dalle preoccupazioni, sento di mettermi a disposizione degli altri e mi sente felice». Il libro, edito da Mimesis, dopo una breve introduzione sulla storia della farmacia e la sua evoluzione, presenta le testimonianze raccolte dall’autrice dei farmacisti, dei clienti e dei volontari dell’assistenza sanitaria San Fedele, sul lavoro svolto e sulle esperienze vissute durante il periodo pandemico. Il ricavato della vendita va interamente in beneficenza alla Fondazione “Villaggio della madre e del fanciullo”.