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La svolta green di Banca Ifis e Credifarma

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La svolta green di Banca Ifis e Credifarma

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Dal 2020 solo fonti rinnovabili per il 100% dell'energia elettrica utilizzata dal gruppo Banca Ifis. Oltre 1.000 tonnellate di CO2 in meno nell'ambiente ogni anno. Circa 62 quelle risparmiate da Credifarma.

29 novembre 2019

di Carlo Buonamico

Green è bello. Anche nel settore bancario. La svolta green è quella del gruppo Banca Ifis che dal 2020 utilizzerà solo energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Non si tratta di un progetto di riqualificazione energetica. Niente pannelli solari o autoproduzione di energia, bensì di un accordo con Enel energia, dice a iFarma l’istituto di credito, che certificherà che tutta l’energia utilizzata dalle sedi dell’istituto di credito – 35 immobili in tutta Italia – deriverà da produzioni eco-compatibili.

Eolico, fotovoltaico, geotermico, idroelettrico, e impianti a biogas e biomassa saranno alla base di una significativa riduzione di emissioni di gas serra nell’atmosfera. Ben 1.045 tonnellate di anidride carbonica in meno immessi nell’atmosfera complessivamente. Questa la quantità di CO2 che corrisponde alla produzione dei 3,7 milioni di Kwh annui utilizzati dagli uffici di Banca Ifis. Quantità che dal prossimo anno sarà ridotta a zero, grazie alla scelta green dell’azienda che comprende anche la controllata Credifarma.

Ma quanto sarà il beneficio per l’ambiente legato al business pharma del gruppo? Sono circa 200mila i Kwh consumati ogni anno dagli uffici romani di Credifarma. Dal prossimo anno, grazie all’energia verde, questa azienda contribuirà a immettere 62 tonnellate di CO2 in meno nell’atmosfera, precisa la holding Banca Ifis.

Ma questo è solo uno dei tasselli della strategia prevista da Banca Ifis per rendere la propria attività più compatibile con le esigenze di tenere sotto controllo la temperatura del nostro Pianeta, come previsto anche dall’Accordo di Parigi sottoscritto dai 195 Paesi aderenti. Il 2020 vedrà anche l’avvio dei lavori per la costruzione di un nuovo edificio a impatto zero. Si troverà a Mestre, e sarà energeticamente autonomo grazie a sistemi di riscaldamento e condizionamento alimentati dal solo da fonti rinnovabili.

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