Google a supporto dell’evoluzione delle professioni
L’INNOVAZIONE
Google a supporto dell’evoluzione delle professioni
Con il diffondersi dell’AI generativa in un numero sempre più ampio di settori e processi, il panorama del tessuto imprenditoriale e dell’occupazione è sul limitare di una rivoluzione. La salute è uno degli ambiti nei quali il nuovo che avanza offre più promesse di successo. Ma il tempismo nell’agire è fondamentale
7 novembre 2024
di Carlo Buonamico
Come tutte le rivoluzioni tecnologiche anche quella dell’intelligenza artificiale porterà con sé opportunità e rischi. Migliorerà e ottimizzerà il modo di lavorare e il valore di diverse professioni e ne farà scomparire altre. Ma il bilancio dovrebbe essere positivo: l’adozione dell’intelligenza artificiale (AI – Artificial Intelligence) generativa da parte del tessuto imprenditoriale italiano potrebbe portare a un aumento del prodotto interno lordo di 150-170 miliardi di euro in 10 anni, pari a un +8 per cento annuo.
Il fattore tempo
Mai come in questo caso il condizionale è d’obbligo. Secondo lo studio condotto da Implement Consulting Group per Google, questi numeri si potranno raggiungere se e solo se l’AI generativa sarà adottata sin da subito; un ritardo di soli cinque anni infatti potrebbe arrestare la crescita a un misero 2 per cento. Dice Melissa Ferretti Peretti, Country Manager e VP, Google Italy: «Il momento è adesso. Stiamo assistendo contemporaneamente allo sviluppo di questa tecnologia e alla sua democratizzazione. Oggi i sistemi di intelligenza artificiale sono a disposizione di qualsiasi impresa».
L’impatto sulle professioni
Parlavamo di rivoluzione: e proprio di questo si tratta, giacché le previsioni stimano l’ingresso più o meno marcato dell’intelligenza artificiale in quasi il 60 per cento delle professioni, soprattutto a supporto della creazione di contenuti e della soluzione di problemi complessi. Poco più di un terzo invece non dovrebbe essere sostanzialmente interessato dall’avvento dell’AI.
Il rovescio della medaglia però sta nel fatto che, come avvenne per le rivoluzioni industriali del XIX secolo, una certa quota di occupazioni andrà via via scomparendo: le stime parlano di circa il 7 per cento. In ogni caso a questa eclissi occupazionale farà da contraltare la nascita di nuove professioni proprio dedicate all’intelligenza artificiale.
AI e salute
Tra gli ambiti che risentiranno maggiormente dei benefici delle applicazioni dell’AI generativa, l’indagine indica quelli ad alta intensità di conoscenza, come le professioni Ict (Information and communications technology) e le attività professionali scientifiche. Tra queste ultime il comparto della salute la fa da padrone: secondo un sondaggio Google-Ipsos svolto in 17 Paesi, le scoperte mediche sono state identificate come le principali applicazioni per l’AI, con il 60 per cento degli intervistati che si aspetta un impatto positivo sull’identificazione e il trattamento delle malattie. Con buone prospettive di rendere l’assistenza sanitaria più accessibile ed equa.
Del resto, esistono già molti esempi che testimoniano l’impatto positivo che l’AI sta avendo nel campo della salute. Dalle tecnologie diagnostiche che supportano l’analisi delle mammografie permettendo l’identificazione del tumore al seno con maggiore velocità e precisione ai software che aiutano i medici a generare automaticamente note cliniche durante le visite con i pazienti, riducendo il rischio di burnout e facendo risparmiare tempo da dedicare ai pazienti.
Nemmeno la farmacia è immune da questa rivoluzione. Dai software gestionali che ottimizzano il lavoro di relazione con la clientela ai possibili strumenti per riconoscere le esigenze del paziente che permettono l’interazione lineare cliente-farmacista-bot attraverso l’uso del linguaggio naturale.
La formazione offerta da Google
E intanto che la rivoluzione avanza, Google cala il proprio asso, anzi due: un grant di 1,5 milioni di euro al Fondo per la Repubblica Digitale per avviare un processo di formazione e riqualificazione delle persone in situazione di difficoltà e vulnerabilità occupazionale, per offrire loro l’opportunità di acquisire competenze nell’ambito dell’intelligenza artificiale in settori specifici del Made in Italy, facilitandone l’inserimento nel mondo del lavoro; e un programma di formazione e finanziamento del valore di 15 milioni di euro, di cui un milione destinato a cinque organizzazioni italiane (Federturismo Confindustria, Fondazione Progetto ARCA / Progetto Mirasole, SheTech ETS, BetterSocial soc. coop. e Associazione di Promozione Sociale La Rotonda) per la formazione di lavoratori in settori chiave in tutto il Paese, con particolare riferimento all’occupazione femminile nel settore tecnologico e turistico, ai migranti a rischio di emarginazione, a persone con disabilità in cerca di lavoro e a giovani che incontrano ostacoli nell’accesso a un impiego di qualità.