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Fiaccole da accendere insieme

IL MERCATO

Fiaccole da accendere insieme

A un meeting organizzato da W Executive e Skills for Health a Milano si è discusso delle sfide che hanno di fronte le aziende farmaceutiche in un mercato e in una filiera che stanno cambiando rapidamente

19 settembre 2024

di Laura Benfenati

Grandi opportunità per le farmacie in questa contingenza di mercato. Ma sono pronti i farmacisti? E come possono aiutarli le aziende? All’evento di questa settimana organizzato a Milano da W Executive e da Skills for Health – Life care solutions, ci si è interrogati su questo e sul tipo di progetti e di persone di cui hanno bisogno le aziende farmaceutiche per affrontare l’attuale scenario e per comunicare meglio con medici, farmacisti e pazienti.

Si ridisegnano i modelli di prossimità

«La farmacia si consolida nell’offerta di prestazioni sanitarie: da una recente ricerca Deloitte è emerso che il 43 per cento dei cittadini intervistati dichiara di aver fruito di servizi sanitari in farmacia, l’87 per cento è soddisfatto e lo è soprattutto chi ha patologie croniche e ha bisogno di prestazioni sanitarie continuative e il 36 per cento utilizza strumenti digitali nell’ambito del benessere e della salute», ha raccontato in apertura Francesco Cavone, Industry expert, che ci ha poi riassunto i più recenti trend di mercato: «Da gennaio ad agosto si registrano valori positivi in farmacia sia a volumi sia a valori, cresce il farmaco etico e cresce il commerciale. Continua a crescere anche l’e-commerce, ma non come eravamo abituati, e rallenta la parafarmacia sia a valori sia a volumi». Cavone ha proseguito raccontando quanto la domanda di salute stia cambiando: invecchiamento, cronicità e sostenibilità come sappiamo sono le sfide del Ssn, i medici di famiglia sembrano una specie in via di estinzione e passeranno da 42.248 nel 2019 a 36.618 nel 2024: «La consapevolezza e l’ingaggio nel prendersi cura di se stessi sta aumentando, ma c’è necessità per il paziente di un maggior contatto con il territorio. Lo scenario legislativo intanto sta evolvendo rapidamente – con il Pnrr, il cambio di remunerazione, la revisione del Pht, l’AI Act, il Ddl semplificazione – per ridisegnare i modelli di prossimità e il sistema di cure, con l’obiettivo di prendersi cura del paziente a casa sua. Le parole chiave sono e saranno sempre di più invecchiamento e cronicità, prevenzione, benessere e cura della persona, prossimità e servizio, multicanalità e raccolta informativa, oltre il farmaco, personalizzazione, etico-sostenibilità. E le aziende di tutti questi fattori non possono non tenere conto».

Le farmacie sono pronte?

Sono pronte le farmacie a tutto questo? I servizi, per esempio, in alcune Regioni si stanno facendo bene e in grande quantità, in altre meno. I titolari sono convinti di affrontare questi radicali cambiamenti? Alla domanda di un esponente dell’industria, Cavone ha risposto che la spinta delle catene ha sicuramente stimolato il cambiamento e oggi abbiamo 3.000 farmacie in gruppi strutturati: «Per il paziente, il bisogno di un servizio di prossimità è prioritario, va sicuramente alzato il livello di formazione dei farmacisti ma, considerato che sta aumentando la spesa privata per il benessere, la categoria dovrebbe cogliere queste opportunità».

Strategie di filiera

Nicola Longo, docente all’Università di Torino, ha sottolineato che del cambiamento si parla da secoli, è un tema antico e sono sempre le persone a fare la differenza perché non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere: «Normalmente il cambiamento spaventa. Si deve imparare ad adattarci in modo continuo, cambiano gli elementi di riferimento, non conta quanto si cade ma con che velocità ci si rialza. Di chi hanno bisogno le aziende per affrontare l’attuale scenario? Di persone che creino innovazione, siano pronte a cambiare prospettive e a esprimere resilienza, siano veloci e flessibili, capaci di lavorare in squadra e con un atteggiamento aperto e proattivo. Tutte queste capacità vanno poi declinate a seconda del ruolo organizzativo: le persone singole hanno spesso la predisposizione al cambiamento ma le organizzazioni non sempre lo mettono a terra».

Come il mondo Health affronta il cambiamento lo ha raccontato Alessandro Orano, marketing director pharma di Skills for Health: «Il cambiamento impatta oggi sul medico, sul farmacista e sul consumatore. Le aziende non parlano più con i medici solo attraverso gli informatori, utilizzano anche altri strumenti ma la relazione personale nel nostro Paese rimane fondamentale. E anche la farmacia, come abbiamo visto, sta cambiando velocemente e le aziende devono modificare l’approccio al canale con nuove modalità e nuove tecnologie. Un esempio? L’influencer economy – con al centro lo specialista sanitario (medico o farmacista che sia) – che però va gestita con competenza e senza improvvisazione. Nella costruzione di progetti e servizi per medici, farmacisti e consumatori, le aziende farmaceutiche dovrebbero sempre privilegiare una strategia di filiera, affidandosi a partner che la filiera e le regole di un settore delicatissimo come questo le conoscono bene».

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