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Farmacisti più sensibili al tema sostenibilità

PHARMEVOLUTION 2024

Farmacisti più sensibili al tema sostenibilità

Ultima tappa in fiera a Catania del roadshow organizzato con il supporto non condizionante di Chiesi Italia

17 ottobre 2024

di Laura Benfenati

Dopo Udine, Jesi, Mestre, Venezia e Palermo e dopo un webinar dedicato, si è tenuta a PharmEvolution l’ultima tappa del roadshow “Farmacia sostenibile – Modelli e iniziative per un percorso che coniughi sostenibilità economica, sociale e ambientale”, progetto nato dalla collaborazione tra iFarma e Federfarma con il supporto non condizionante di Chiesi Italia e quello tecnico di Nativa. A questa tappa ha partecipato anche Alessandro Bruschi, direttore generale di Sofad e Farmà, che ha avviato una sperimentazione dell’iniziativa di Chiesi “La farmacia sostenibile” su 15 farmacie della rete Farmà. «Siamo in una fase di sperimentazione ma l’idea è di promuovere l’iniziativa che consente di misurare e ridurre le emissioni carboniche di una farmacia, a tutte le 352 aderenti alla rete Farmà Plus. Noi crediamo fortemente nella farmacia dei servizi, che fornisce consulenza e dà l’esempio con pratiche sostenibili: le farmacie del nostro network devono avere una sensibilità nei confronti di tematiche importanti come quelle ambientali. Abbiamo assistito le farmacie nella compilazione in piattaforma e in realtà abbiamo visto farmacisti più sensibili al tema di quanto ci aspettassimo».

La farmacia? Benefit nel Dna

Samira Tasso di Nativa ha ricordato l’obiettivo dell’Europa di diventare entro il 2050 il primo continente Carbon neutral, con il 90 per cento di emissioni ridotte alla fonte e soltanto il 10 per cento compensate: «Bisogna prepararsi, nei prossimi cinque anni sarà chiaro se l’obiettivo sarà raggiungibile nel 2050. È stato dimostrato che le aziende che sposano la sostenibilità sono più profittevoli in termini di margine, operatività, redditività per addetto; quindi, intraprendere questo percorso non soltanto è utile ma è anche conveniente». Del resto, la farmacia è benefit nel Dna, lo ha ribadito Gianluigi Pertusi di Chiesi Italia, e questo tema è strettamente culturale, riguarda abitudini di acquisto e smaltimento, di razionalizzazione: basti pensare alle troppe consegne giornaliere dei distributori intermedi. «Noi di Chiesi siamo impegnati come azienda in un percorso di sostenibilità e con le iniziative Recupera e Respira e La farmacia sostenibile vogliamo essere a fianco della farmacia. Con il primo progetto in Friuli Venezia Giulia sono stati raccolti, nel 2023, 30.225 inalatori nelle 403 farmacie del Fiuli, il 26 per cento del venduto: quattro pazienti su dieci hanno riportato in farmacia il loro inalatore esaurito. Il 13 novembre presenteremo in conferenza stampa i dati del 2024». La farmacia sostenibile vuole invece contribuire a delineare nel canale un impatto ambientale e sociale positivo: l’impatto emissivo annuale di una farmacia è infatti pari a 20 voli Roma-New York andata e ritorno: «Siamo partiti con una sperimentazione in CEF; si misura l’impronta carbonica della farmacia e si decide come intervenire per ridurla: siamo consapevoli che è impossibile portare a zero queste emissioni ma ridurle in modo rilevante è possibile, come dimostra anche la sperimentazione condotta in Farmà, i cui risultati saranno presentati questa settimana alla loro convention in Sicilia».

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