Il farmacista e le nuove responsabilità professionali
LA LETTERA
Il farmacista e le nuove responsabilità professionali
Con l’erogazione di una gamma sempre più ampia di servizi aumentano responsabilità e rischi. Meglio valutare attentamente costi e benefici di ogni nuova iniziativa
24 febbraio 2022
di Bianca Peretti, farmacista, vicepresidente Asfi
Negli anni abbiamo perso quasi completamente il senso delle nostre responsabilità professionali: da una parte la ricetta dematerializzata è praticamente a prova di imbecille, dall’altra la nostra attenzione è stata sempre più calamitata da dettagli burocratici deprivati di un qualsiasi valore.
L’erogazione di servizi rivoluziona completamente questo universo: in quest’ambito il farmacista non è più solo fornitore (funzione che comporta comunque una serie di obblighi tutt’altro che banali), ma è produttore, e in capo a lui gravano nuove responsabilità e nuovi doveri ai quali molto spesso non è affatto preparato.
Responsabilità importanti
La differenza sostanziale di responsabilità fra fornitore e produttore (di prodotti o servizi) consiste essenzialmente nell’ambito di riferimento: il produttore risponde del prodotto o servizio in sé, il fornitore della sua diffusione; quando le due figure coincidono, vi si concentrano anche le responsabilità relative.
Facciamo degli esempi concreti. Nei confronti del farmaco industriale, il farmacista non è responsabile di una eventuale anomalia, ma della sua non corretta conservazione o della mancata sostituzione del foglietto illustrativo; rispetto a un farmaco galenico, il farmacista ha la responsabilità del farmaco in sé, della sua conservazione e del suo corretto utilizzo. È chiaro, spero, che non si sta parlando di sciocchezze o di questioni marginali, perché alcune inadempienze possono avere rilevanza penale.
Rischi e benefici dei servizi
L’esplosione dei servizi ha amplificato non poco il problema: tanto per rimanere in tema di tamponi (croce e delizia degli ultimi tempi) la mancata ottemperanza degli obblighi relativi, come la non esatta dichiarazione del tipo di tampone usato, la non osservanza delle misure di sicurezza, la non corretta registrazione dei risultati ecc. costituisce un vero e proprio reato, con sanzioni che vanno da quelle amministrative a quelle penali.
La stessa situazione si ripresenta con l’erogazione di ogni tipo di servizio e non va sottovalutata, ma analizzata attentamente PRIMA di porre in essere qualunque iniziativa, e contabilizzata correttamente, perché i suoi costi incidono non poco nella stima della sua redditività..