Farmaci di automedicazione e prossimità, per un Ssn più sostenibile
IL CONVEGNO
Farmaci di automedicazione e prossimità, per un Ssn più sostenibile
Una maggiore diffusione e consapevolezza d’uso dei farmaci da banco contribuisce a un sistema sanitario più accessibile e sostenibile. Un incontro organizzato da Assosalute-Federchimica ha disegnato uno scenario in cui cittadini più informati e consapevoli delle proprie scelte di salute sono al centro di una sanità di prossimità. Figure chiave i farmacisti e gli Mmg
31 ottobre 2024
di Rossella Gemma
Meno burocrazia, più responsabilità e farmaci di automedicazione sempre più accessibili: il futuro della sanità italiana punta su un sistema più vicino al cittadino, sostenuto dalla capillarità di farmacie e medici di famiglia. Per i protagonisti della tavola rotonda “La trasformazione in atto del Ssn. L’impegno del settore dell’automedicazione per la sanità territoriale” – promossa da Assosalute-Federchimica il 29 ottobre a Roma – la strada per un Ssn più resiliente e sostenibile ha come pilastri la gestione autonoma della salute e la consapevolezza nell’uso dei farmaci.
Sostenuto da una ricerca dell’Istituto Swg, il dibattito ha coinvolto professionisti e rappresentanti delle istituzioni oltre che organizzazioni di cittadini, che hanno sottolineato come l’informazione sanitaria e il ruolo di farmacisti e medici possano alleggerire la pressione sul sistema sanitario, garantendo allo stesso tempo un accesso più rapido e sicuro alle cure.
Farmacisti e Mmg figure chiave per una sanità di prossimità
La ricerca, condotta su un campione di 1.686 cittadini maggiorenni, ha analizzato le abitudini di cura degli italiani e il loro il rapporto con i medicinali di automedicazione, nonché il ruolo cruciale dei professionisti sanitari di prossimità nel favorire una sanità territoriale più sostenibile e accessibile ai cittadini.
I dati risultanti evidenziano come quasi il 90 per cento degli italiani sia favorevole a un approccio più consapevole e autonomo nella gestione della propria salute, vedendo nei farmaci di automedicazione un supporto valido per disturbi comuni e lievi. Questo trend sottolinea il ruolo cruciale di farmacisti e medici di famiglia come primi interlocutori nel percorso di salute del cittadino. Questa rete capillare, secondo il presidente della Fofi Andrea Mandelli, rappresenta anche un punto fermo per il cittadino, specialmente in un’epoca di «sovrabbondanza di informazioni sanitarie, spesso confuse o contraddittorie». I farmacisti, insieme ai medici di medicina generale, hanno infatti il compito di guidare il cittadino, facilitando l’accesso alle cure necessarie e promuovendo un uso consapevole dei medicinali.
I rappresentanti della sanità intervenuti hanno sottolineato la necessità di riformare il sistema sanitario, integrando la medicina di prossimità, mentre Claudio Cricelli, presidente emerito della Società italiana di medicina generale, ha precisato che la formazione dei giovani medici è cruciale per assicurare una futura classe di professionisti preparati a rispondere ai bisogni di una popolazione sempre più anziana.
Fiducia nell’automedicazione e nella farmacia
Uno degli aspetti più rilevanti della ricerca riguarda la conoscenza e la fiducia dei cittadini nei farmaci di automedicazione. Circa il 70 per cento degli italiani sa identificare il bollino rosso che distingue i farmaci da banco e due italiani su tre conoscono il loro utilizzo senza prescrizione medica. Durante la tavola rotonda, Michele Pellegrini Calace, tesoriere di Federfarma, ha sottolineato l’importanza delle farmacie come primo punto di riferimento per la salute dei cittadini, specialmente nelle aree meno servite e nei piccoli centri abitati. «Le farmacie in Italia – ha spiegato Pellegrini Calace – non sono solo luoghi dove si dispensano medicinali, ma veri e propri hub informativi, fondamentali per orientare i cittadini tra servizi sanitari e dare supporto per i problemi di salute quotidiani».
Secondo Pellegrini Calace, il valore delle farmacie risiede nella loro diffusione capillare, che garantisce accesso alla salute anche in territori più remoti e meno avvantaggiati economicamente. Questo è reso possibile dal sistema della pianta organica, un assetto strategico che permette di mantenere farmacie aperte anche dove il contesto economico non è favorevole. «L’87 per cento degli italiani ha una farmacia di riferimento – ha osservato Calace – un dato che racconta la profonda fiducia riposta dai cittadini in questi presidi e nei farmacisti, che offrono un’assistenza vicina e affidabile».
Educazione sanitaria e consapevolezza
Il tema dell’educazione sanitaria è stato ripreso anche da Anna Lisa Mandorino, segretario generale di Cittadinanzattiva, che ha sottolineato l’importanza di alfabetizzare il cittadino riguardo alla salute e al corretto uso dei farmaci per contrastare problematiche come l’antimicrobico resistenza. Anche per Michele Albero, presidente di Assosalute-Federchimica, favorire la consapevolezza nelle scelte sanitarie dei cittadini rappresenta «un passo fondamentale per migliorare l’accesso alle cure e sostenere la sanità pubblica».