Cambiare la prospettiva: essere “azienda benefit” per avere senso
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Cambiare la prospettiva: essere “azienda benefit” per avere senso
Responsabilità sociale cuore dell’impresa, a partire dal suo statuto. E un’etichetta che garantisce il consumatore che il produttore segue la filosofia del “common good”. Tra provocazioni e realtà, le idee per una sostenibilità aziendale emerse dall’evento “A seminar la buona pianta”
1 ottobre 2018
di Redazione
Filosofia della sostenibilità e business. Due concetti che possono coesistere nel management aziendale. Purché sia l’impresa stessa – proprietà e dipendenti – a essere permeata dalla convinzione che per avere successo bisogna che ciò che si fa abbia senso.
Avere senso significa creare valore per l’azienda che cresce e per i destinatari dei beni e dei servizi prodotti. Nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente.
Un credo che non si deve tradurre e limitare nelle attività di social corporate responsibility, ma che deve permeare il quotidiano di ogni singola attività dell’impresa.
Ecco che nascono anche in Italia, primo paese dopo gli Stati Uniti d’America, le cosiddette “benefit company”, nuova forma giuridica propria delle attività imprenditoriali che hanno insito nel proprio statuto il perseguimento dei propri obiettivi nell’ottica massimizzare gli effetti postivi verso la società e l’ambiente, a conquistando così la fiducia di tutti coloro che hanno a che fare con l’azienda: clienti, dipendenti, management, società e azionisti.
Tra le relativamente poche aziende italiane che hanno già adottato questa forma giuridica, c’è anche Aboca, promotrice della tre giorni milenese “A seminar la buona pianta”.
La sessione di apertura dell’evento, lo scorso 28 settembre, è stata anche l’occasione per il lancio di una provocazione, che a nostro avviso potrebbe anche trasformarsi in realtà: un bollino che certifica il livello di sostenibilità sociale dell’azienda (Economy common good label). Un po’ come già accade per i consumi energetici di elettrodomestici e lampadine in futuro potremmo scegliere prodotti e servizi tenendo anche conto di quanto sia sostenibile il business del produttore.
Vi daremo maggiormente conto di questo e di altri interessanti spunti emersi durante l’evento nel numero di iFarma di novembre.