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Due patologie, un solo farmaco

L'AGGIORNAMENTO

Due patologie, un solo farmaco

(c) Freepik

Dermatite atopica e alopecia areata: baritinicib, un’immunosoppressore utilizzato nella cura dell’artrite reumatoide, è stato riconosciuto come rimborsabile per entrambe le malattie cutanee in forma severa. L’annuncio dato in un incontro organizzato da Eli Lilly

18 ottobre 2023

a cura della Redazione

Nuovi passi avanti nel trattamento dell’alopecia areata (AA) e della dermatite atopica (DA), due patologie cutanee che hanno pesanti ricadute sulla qualità della vita di chi ne è affetto, come disturbi del sonno, depressione e ansia, a cui si aggiungono gravi ripercussioni anche sulla vita sociale e relazionale. In occasione dell’incontro “Dermatite atopica e alopecia areata, due patologie della pelle, un solo farmaco”, Eli Lilly ha annunciato che il bariticinib, un inibitore orale delle Janus chinasi (JAK) – enzimi coinvolti nei processi immunitari e infiammatori – è da ora rimborsabile in fascia H per quei pazienti affetti da alopecia areata e da dermatite atopica severe che sono candidati a una terapia sistemica in associazione a corticosteroide topico. Il via libera da parte del Ssn alla rimborsabilità del farmaco (concesso in licenza a Lilly da Incyte) giunge dopo che l’Ema (Agenzia europea per i medicinali) ha approvato l’uso di bariticinib nel 2020 per la dermatite atopica moderata e severa e nel 2022 per l’alopecia areata severa, patologia, quest’ultima, per la quale è in assoluto il primo farmaco autorizzato.

La due patologie in cifre

Entrambe associate erroneamente a un disagio prettamente estetico, dermatite atopica e alopecia areata colpiscono, in Italia, rispettivamente il 5-8 per cento circa e lo 0,2 per cento della popolazione, vale a dire intorno a 117.966 pazienti (anno di riferimento 2022) . Per quanto riguarda la DA, si tratta di una patologia di cui soffrono soprattutto le donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni, mentre l’AA, può comparire a qualsiasi età ma interessa maggiormente i giovani adulti (il 66 per cento dei pazienti ha meno di 30 anni e solo il 20 per cento ne ha più di 40), senza distinzione di genere.
La dermatite atopica è una patologia infiammatoria cutanea a carattere cronico-recidivante. Si presenta sotto forma di eritema, edema, formazione di vescicole che possono evolvere verso ulcerazioni e croste, fino a raggiungere in fase avanzata la desquamazione. Un sintomo caratteristico associato è il prurito, solitamente intenso.
L’alopecia areata è una malattia autoimmune multifattoriale ad andamento cronico recidivante che colpisce i bulbi piliferi provocando la perdita a chiazze o totale dei capelli fino a quella dei peli corporei di tutto il corpo, ciglia e sopracciglia incluse.

Nuove prospettive di trattamento

«Bariticinib è un farmaco già molto utilizzato nel trattamento dell’artrite reumatoide, con un profilo di sicurezza ben caratterizzato, e che ha poche interazioni farmacologiche», ha affermato Antonio Costanzo, direttore dell’UO di Dermatologia dell’Istituto Clinico Humanitas. «La sua rimborsabilità è un’ottima notizia anche perché sono ancora poche le terapie sistemiche della dermatite atopica. Sul piano terapeutico, come dimostrato dagli studi Breeze, ha il vantaggio di agire rapidamente calmando il prurito e agendo anche sulle lesioni della pelle». Grande apprezzamento per la rimborsabilità di bariticinib ha espresso anche Bianca Maria Piraccini, direttore della UOC Dermatologia IRCCS Policlinico di Sant’Orsola, Università degli Sudi di Bologna: «Si tratta di un grande passo avanti perché è stato il primo farmaco approvato per il trattamento di una patologia di cui si parla poco come l’alopecia areata, e gli studi Brave ne hanno ampiamente dimostrato sicurezza ed efficacia». Claudia Cassia, presidente dell’Associazione italiana pazienti alopecia and friends – OdV, ha aggiunto: «Questa nuova terapia rappresenta un traguardo importantissimo anche nel cammino verso il riconoscimento dell’alopecia areata come malattia cronica e, quindi, verso una nuova presa in carico e gestione dei pazienti». Infine, per Mario Picozza, presidente dell’Associazione nazionale dermatite atopica e di FederAsmallergie, «avere nuove opzioni terapeutiche è cruciale per consentire al paziente di recuperare quelle dimensioni di vita che la malattia gli ha tolto o fortemente compromesso».

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