Il cucchiaio e la digitalizzazione
L'OPINIONE
Il cucchiaio e la digitalizzazione
Cosa condividono questi due strumenti così dissimili? Che sono entrambi indiscutibilmente indispensabili, nel loro contesto: il primo per bere il brodo, la seconda per lo sviluppo della farmacia
24 giugno 2021
di Aldo Cacco,
farmacista a Mogliano Veneto (Tv)
Il cucchiaio e la digitalizzazione: potrebbe sembrare banale paragonare un oggetto di uso così comune e privo di tecnologia con un sistema complesso, ma nel lavoro, al pari delle azioni comuni, indispensabile non è un valore relativo, probabilmente è un valore assoluto.
Penso di essere stato uno dei primi utilizzatori del computer in farmacia. Era il 1985, una monoutenza che serviva solo per monitorare le scorte ma strutturata così male che fui costretto a caricare l’inventario più volte in pochi mesi. Si trattava di un sistema sponsorizzato da un grossista di Verona e le mie lamentele servirono a convergere subito verso una nuova piattaforma con più terminali al banco, che serviva a più scopi. L’essere il primo (e solo) a testare questa nuova modalità di informatizzazione del lavoro mi portò in giro per il Veneto a istruire i farmacisti interessati a una diversa e nuova gestione della farmacia. Un’esperienza che mi arricchì moltissimo, perché mi permise di conoscere e confrontarmi con tanti colleghi aperti alle novità e al miglioramento del proprio lavoro; sotto tanti punti di vista anche quello, naturalmente, della gestione informatica della propria impresa.
Affrontare le nuove sfide: compito impegnativo (da non affrontare da soli)
È passata tanta acqua sotto all’Adige in questi anni, il grossista di Verona non esiste più e ogni farmacista ora non può più fare a meno né del pc né di occuparsi degli aspetti digitali della farmacia.
Se da giovane mi sono occupato dell’uso del computer, oggi, da anziano, ho dovuto impegnarmi per le nuove sfide tecnologiche che, fortunatamente, si possono affrontare in un modo nuovo e più comodo. Non è più necessario muoversi per il Veneto, ma attraverso i webinar (uno degli aspetti della nuova realtà) è possibile ricevere a casa milioni di informazioni e idee. Un altro aspetto della digitalizzazione.
È un compito faticoso e impegnativo quello che ci aspetta, perché molte sono le sfaccettature di questa nuova necessità e bene ha fatto iFarma a occuparsi a più riprese allo studio dell’argomento.
L’ultima, il 3 giugno, con Digital Pharmacy Forum. Le informazioni ricevute dai vari esperti sono state numerose, varie e interessanti. Tutti i relatori e i colleghi in video sono stati così preziosi che ogni argomento avrebbe meritato una sessione esclusiva. Mi sono stati dati tanti temi e spunti su cui riflettere. Ecco il mio elenco, che desidero condividere:
- Digitalizzazione non vuol dire e-commerce.
- Quello che Amazon non sa fare.
- Tecnologia in funzione del potenziamento della professione e delle esigenze dell’impresa.
- Social.
- Robot.
- Videocomunicazione.
- Armadio distributore (locker) in un prossimo futuro collegabile al robot.
- App.
- WhataApp.
- Tessera fedeltà.
- Delivery.
Pensare di approcciare da soli tutti questi argomenti, che sono solo una parte di quelli scaturiti durante il Forum, è estremamente difficile. Non per niente è stata segnalata la necessità di cercare dei partner per affrontare assieme queste sfide digitali. Per le farmacie indipendenti la propria rete sarebbe il compagno ideale.
La parola più importante: People
Rileggendomi, mi è venuto di pensare alla “Tecnica delle 4M”, che ha in Marco Montemagno il suo divulgatore e che io, come imprenditore, dovrò valutare per sviluppare la digitalizzazione della farmacia.
Quali sono?
Men | Ho gli uomini per fare quel nuovo progetto? |
Money | Ho i soldi che servono? |
Minute | Ho il tempo? Sembra una cosa scontata! Ma alle volte nel pensare di inserire un nuovo progetto non si calcola bene l’impatto che lo stesso avrà sulla nostra agenda di impegni. |
Me | Ho calcolato se quella cosa mi piace veramente? |
Sono aspetti che riguardano la persona, e la parola chiave più importante che mi sono appuntato durante le tre ore dell’incontro – una delle 4M ma con un altro nome – è stata una di quelle scritte dal professor Pellegrini: People, le persone. Senza di loro i progetti sono solo degli strumenti: se senza una mano non riuscirei a portare il cucchiaio alla bocca, così senza una forte determinazione e senza collaboratori formati e motivati non farò nessuna digitalizzazione. La prima rivoluzione deve passare da loro, dal loro impegno e dalle loro idee. Le idee sono di chi le fa e non di chi le ha, anche questo è stato detto nel Forum.
Buon lavoro.