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Quando conviene passare da una società di persone a una Srl?

UNA DOMANDA A...

Quando conviene passare da una società di persone a una Srl?

«È meglio studiare soluzioni specifiche che ricorrere a modelli preconfezionati ma la Srl può rappresentare lo strumento migliore per affrontare le nuove sfide e presenta almeno due vantaggi», ci dice l’avvocato Paolo Franco, HWP Franco, Lombardo, Cosmo - Studio legale

24 settembre 2020

Dopo la legge n. 124/2017, che ha consentito anche alle società di capitali l’acquisto della titolarità della farmacia, la tentazione di rispondere “sempre” è forte. Ma sarebbe un azzardo perché l’esperienza insegna che ogni realtà ha proprie peculiarità e che è meglio studiare soluzioni specifiche piuttosto che ricorrere a modelli preconfezionati.
Ciò che ritengo si possa affermare senza timori di smentita è che il nostro sistema va sempre più in direzione di organizzazioni articolate, capaci di sintetizzare il carattere personale dell’attività professionale e quello commerciale, esattamente come accade da sempre in farmacia, dove i due aspetti devono convivere, sia pure sempre con l’auspicata prevalenza del carattere professionale e sanitario. A fronte di una potenziata complessità gestionale e di un più che proporzionale aumento del rischio imprenditoriale, con l’ampliamento delle possibilità di acquisizioni (oggi la platea degli investitori che è possibile coinvolgere contempla anche soggetti non più necessariamente farmacisti), le Srl rappresentano senza dubbio lo strumento migliore per affrontare le nuove sfide.

Due vantaggi

La Srl garantisce almeno due vantaggi.
Il primo, è limitare l’esposizione dei soci. I soci di una società di persone rispondono illimitatamente dei debiti contratti dalla società. Il che significa che il creditore della stessa, dopo averne aggredito infruttuosamente il patrimonio, potrà chiedere di soddisfarsi direttamente su quello personale dei soci. In altre parole, non esiste uno schermo tra i beni della società e quelli dei soci illimitatamente responsabili. Con la Srl il creditore della società non ha accesso al patrimonio dei partecipanti al capitale sociale, che rimane, pertanto, schermato.
Il secondo, è connesso al passaggio generazionale (meglio ancora se in un’ottica di pianificazione successoria, anche in chiave di ottimizzazione fiscale). È questo il caso della farmacia che – ferme tutte le limitazioni ancora previste dalla legge – faccia capo a una società cui partecipino il farmacista e i suoi eredi. Con la successione, la preoccupazione degli eredi potrebbe limitarsi al solo decidere se tenere le quote e accordarsi per la gestione (magari già definita con precedenti accordi) o se cederle.
Le resistenze ad abbandonare modelli sperimentati e atavici sono sempre forti, ma è evidente che, a fronte di un farmacista sempre più impegnato in attività commerciali (sempre più imprenditore, sebbene sempre prioritariamente professionista della salute) e di una farmacia sempre più proiettata in una dimensione di touch point sanitario, una Srl organizzata in chiave aziendalista non può che rappresentare il giusto strumento.

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