E-commerce o digitalizzazione del processo di vendita?
IL FISCO
E-commerce o digitalizzazione del processo di vendita?
Ci sono arrivati in redazione alcuni quesiti su pick up, locker e sulla dematerializzazione degli scontrini. Abbiamo girato le domande al commercialista Arturo Saggese di Punto Farma
8 aprile 2021
a cura della Redazione
Lo scontrino fiscale cartaceo può essere sostituito da una sua forma digitale?
Nel caso di acquisti on line, la ricevuta viene inviata via mail e già oggi, in alcuni esercizi, le ricevute dei pagamenti con carta di credito vengono spedite via sms. La domanda nasce nel momento in cui un cliente prenota un prodotto in farmacia, lo paga, ma non riceve lo scontrino (poiché deve essere contestuale alla consegna prodotto). La consegna di tale documento fiscale potrebbe avvenire digitalmente, al momento del successivo ritiro dell’ordine al terminale pick up (o locker)?
L’introduzione dell’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi ha sostituito qualunque forma di certificazione fiscale preesistente, per inciso anche il tradizionale scontrino fiscale cartaceo. Tale nuova procedura ha agevolato senza alcun dubbio la digitalizzazione del processo di vendita anche all’interno della farmacia. Le farmacie hanno dunque l’obbligo di invio del flusso dei corrispettivi alla Agenzia delle Entrate, ivi compreso il flusso dati legati ad acquisti di prodotti detraibili dalle imposte per il consumatore finale. Quest’ultimo ritroverà nella propria dichiarazione dei redditi precompilata la spesa in prodotti detraibili effettuata nell’anno di imposta precedente. In caso di acquisto “digitalizzato” ciò che può essere materialmente inviato al cliente (anche a mezzo e-mail, per esempio) è un riepilogo di spesa con indicazione dei prodotti acquistati e eventuale identificazione dei prodotti detraibili. Per quanto concerne la conferma dell’avvenuto pagamento elettronico, sicuramente può essere previsto l’invio di conferma di addebito a mezzo sms o e-mail.
Tengo a precisare che in tanti casi di vendita con consegna a mezzo locker o tramite il processo di click & collect, anche il pagamento si formalizza all’atto della consegna e non dell’ordine/prenotazione del prodotto. Durante la fase di prenotazione/ordine del bene, infatti, viene spesso richiesta solo una preautorizzazione elettronica di addebito, che diventa addebito in senso definitivo solo all’atto della consegna.
A mio parere però va fatta chiarezza fra ciò che si configura quale vendita on line, intesa come e-commerce, e ciò che invece è una “digitalizzazione” del processo di vendita, che non si configura come e-commerce in senso stretto. La dicitura “e-commerce” in Italia qualifica il cosiddetto “commercio elettronico indiretto” (assimilato alle vendite per corrispondenza), ovvero la vendita attraverso un canale on line (sito internet) che si conclude con la consegna del bene oggetto di vendita a domicilio tramite un vettore tradizionale.
Per le farmacie questa tipologia di vendita prevede una specifica regolamentazione, in ordine per esempio alla inclusione in un apposito elenco di soggetti autorizzati alla vendita on line (che si sostanzia nel famoso logo da apporre sul sito e-commerce della farmacia con collegamento ipertestuale al suddetto elenco sul portale del ministero della Salute), o al fatto che possano essere oggetto di vendita on line solo i farmaci senza prescrizione medica.
Nuovi canali di vendita: si tratta di e-commerce?
Uno scenario legato al punto precedente: un cliente prenota via WhatsApp un prodotto. La farmacia lo inserisce nel sistema di pick up e, per farsi pagare, invia al cliente un link per un pagamento digitale (PayPal, Instant Pay delle banche, Satispay o simili). In questo caso si configura solo come una digitalizzazione del normale processo di vendita, oppure si passa a un discorso di e-commerce, che quindi prevede la certificazione del ministero della Salute?
La dematerializzazione dello scontrino ha favorito nuovi canali di vendita agevolando anche un cambio di abitudini del consumatore finale, che nell’ultimo anno e mezzo, a causa della pandemia da Covid-19, ha subito un’accelerazione repentina.
La prenotazione di un prodotto con WhatsApp, con consegna a mezzo sistema di pick up e pagamento elettronico non configura a mio parere una ipotesi di e-commerce, piuttosto di una digitalizzazione del processo di vendita.
Anche un sistema come Pharmap appare come una “digitalizzazione del processo di consegna a domicilio”. Pharmap si occupa tra l’altro di ritirare la ricetta medica su autorizzazione del cliente (in busta chiusa), di effettuare ritiro e pagamento presso la farmacia convenzionata e della consegna all’utente finale: il tutto tramite una apposita app. Anche questa fattispecie, a mio parere, non rientra nelle casistiche di e-commerce.