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Coesione di categoria per vincere le sfide

L’ATTUALITÀ

Coesione di categoria per vincere le sfide

La struttura complessa che è diventata la farmacia richiede che si lavori sempre più all’insegna della qualità, premiando il merito, le competenze e la specializzazione. Gli obiettivi di titolari e collaboratori sono comuni, se ne è parlato al convegno di Mondo Farmacia a Roma

9 maggio 2024

di Laura Benfenati

C’era uno dei vecchi leoni del nostro mondo, Franco Caprino, che Mondo Farmacia nove anni fa l’ha fondata; c’era il candidato presidente dell’Ordine della Capitale, il più grande d’Italia, Giuseppe Guaglianone; e poi il presidente di Federfarma Roma Andrea Cicconetti, Alfredo Procaccini in rappresentanza di Federfarma nazionale, il presidente di Enpaf Emilio Croce, Nino Annetta e Beatrice Faina, che di Mondo Farmacia sono il motore, e tanti altri rappresentanti della filiera e di associazioni di categoria, da FarmacieUnite a Futurpharma, a Farmaciste insieme. La bella serata organizzata al Castello di Torcrescenza di Roma si è svolta all’insegna della parola “coesione”: solo uniti si vince, solo così si possono affrontare le sfide che la categoria ha davanti a sé. Un’occasione persa per chi aveva ricevuto l’invito e ha preferito declinare, qualche assenza si è notata.

Un forte senso di appartenenza

Ha colpito molti in sala la passione per la professione di Giuseppe Guaglianone, Direttore Area Farmaco Asl Roma 4, vicepresidente dell’Ordine dei farmacisti di Roma e candidato alla presidenza alle prossime elezioni. Ha detto bene Nino Annetta: «Giuseppe può unire tutta la categoria». E in sala infatti c’erano più di 300 persone: titolari ma anche collaboratori, colleghi dell’Aifa, farmacisti pubblici, posti in piedi e tanti applausi. Si percepiva un forte senso di appartenenza. Guaglianone, partendo dal ruolo essenziale delle farmacie nei nuovi assetti della sanità territoriale, grazie alla loro professionalità e capillarità, ha sottolineato il cambiamento sostanziale della farmacia da struttura semplice a complessa. Alla dispensazione e preparazione dei farmaci si affiancano infatti oggi nuove attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, oltre all’erogazione di servizi remunerati. Guaglianone ha ricordato che il 70,9 per cento dei farmacisti si iscriverebbe di nuovo allo stesso corso di studi, ma calano i laureati e aumentano le ore lavorative: «Il passaggio da struttura semplice a complessa richiede un nuovo tipo di contratto, che valorizzi figure professionali specializzate, premi il merito, l’autonomia, le competenze. Va affinata l’offerta formativa pre e post laurea, si devono semplificare l’attività amministrativa e incrementare le forme di welfare da parte dell’Enpaf». Del resto, le sfide che attendono la farmacia sono complesse ma stimolanti, le ha ricordate Annetta: «Il rientro dei farmaci in farmacia è una grande opportunità professionale, come lo sono i nuovi servizi in convenzione con il Ssn. E poi ineluttabile è l’aggregazione tra farmacie indipendenti, unico baluardo al capitale e preziosa tutela delle realtà più deboli. E si deve andare avanti per promuovere l’aderenza alla terapia e consolidare i ruoli di farmacista educatore sanitario e prescrittore di farmaci di uso consolidato. Tutto questo aumenta la professionalità dei farmacisti ma se non riusciamo a rendere più attrattiva la professione il Ssn muore, serve un rapporto stretto tra titolari e collaboratori, con obiettivi comuni. Purtroppo si intravede populismo anche all’interno della nostra categoria, proprio in questo momento importante in cui servono più che mai competenze e coesione».

La risorsa più preziosa è la squadra

Alfredo Procaccini, nel rivendicare l’importanza dei risultati ottenuti dalla categoria di recente con il rientro di farmaci innovativi in farmacia ma anche con l’omogeneizzazione delle regole sui servizi su tutto il territorio nazionale, ha sottolineato quanto il contratto in essere dei collaboratori sia un “contratto ponte” e che ad agosto ci saranno giusti riconoscimenti per la preparazione e la specializzazione: «Federfarma protegge i collaboratori, noi crediamo fortemente in una farmacia professionale, sappiamo che la nostra risorsa più preziosa è la squadra. Non possiamo permettere che la carenza di personale ci faccia tornare indietro nel tempo ai camici neri».
Il presidente dell’Enpaf Emilio Croce ha sottolineato come la farmacia dei servizi potrebbe non essere compatibile con la carenza dei collaboratori, ci sono troppi pochi ingressi alle facoltà ed Enpaf ha istituito ora borse di studio per gli iscritti a Farmacia per incentivarli.

Le sfide in Lazio

La situazione delle farmacie laziali è stata ben illustrata da Andrea Cicconetti, non senza qualche rammarico: «Noi in Lazio siamo stati pionieri: abbiamo attivato la farmacia dei servizi, prima con i tamponi poi con i vaccini, e lavoriamo da tempo sul Fascicolo sanitario elettronico. Eravamo primi ma ora Lazio e Toscana sono fermi». Le sfide sono molte: l’Assistenza domiciliare integrata innanzitutto, l’avvio della telemedicina (Ecg, holter pressorio, holter cardiaco e spirometria) in convenzione Ssn e non in accreditamento, Cicconetti ci ha tenuto a precisarlo. E poi c’è un progetto di televisita in ambito dermatologico e l’avvio del progetto sperimentale di ulteriori vaccinazioni (Hpv, Herpes Zoster, antipneumococcica). «Dobbiamo poi rimodulare la remunerazione dello screening colon-retto per rilanciare l’iniziativa, avviare la scelta del medico di base in farmacia, allargare il progetto sperimentale della Asl Roma 4 ad altri ambiti territoriali, scardinando la Distribuzione diretta con presa in carico dei pazienti e monitoraggio del consumo di alcune categorie di farmaci erogati ed erogabili in Dpc. E poi vogliamo affrontare la sfida del Giubileo 2025: a Roma ci sono 700 farmacie, arriveranno milioni di persone: è impossibile pensare che le piccole medicazioni dei pellegrini possano essere fatte in farmacia, la struttura sanitaria più capillare che c’è?».

Dalla formazione al retail

Tito Piccioni, instancabile animatore della commissione scientifica di Mondo Farmacia, ha spiegato con passione quanti e quali corsi di formazione hanno coinvolto tantissimi colleghi e ci ha raccontato con orgoglio quanto preziosa sia stata anche l’attività di divulgazione nelle scuole medie su argomenti molto sentiti dai ragazzi come i disturbi del comportamento alimentare. La serata è proseguita con le novità fiscali illustrate dal commercialista Pino Zacco, che ha raccontato il concordato preventivo biennale – al quale dedicheremo uno specifico articolo sul prossimo numero – e con il Direttore generale di Alliance Healthcare Italia Domenico Laporta e il direttore commerciale Niccolò Dallaglio. I due rappresentanti della Distribuzione intermedia hanno sottolineato come i grossisti siano l’anello più debole della catena e se destineremo il 2 per cento alla spesa militare contro l’1,4 attuale del Pil, la necessità di fare squadra per tutelare il sistema salute sarà più urgente che mai: si deve lavorare in modo sinergico all’interno della filiera. Lorenzo Lani di Ekofarma ha aggiunto quanto il retail possa essere un’occasione per i titolari, perché una farmacia bene organizzata migliora l’esperienza e quindi la propensione all’acquisto, aiuta l’informazione in store, abbassa i tempi di attesa percepiti, garantisce fidelizzazione ed efficienza della squadra.
Le conclusioni della serata le ha tratte un emozionato Franco Caprino, orgoglioso di avere ideato Mondo Farmacia, un servizio essenziale per i farmacisti romani. Un auspicio da lui che per tanti anni è stato ai vertici della professione a livello regionale e nazionale: «In una professione prevalentemente femminile, ci sono troppe poche donne nei ruoli apicali». Ad maiora.

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