Cinquantesimo Farla: l’anno zero di un nuovo percorso
L'ANNIVERSARIO
Cinquantesimo Farla: l’anno zero di un nuovo percorso
Il valore della distribuzione intermedia è fatto anche dalla forza della cooperazione dei farmacisti. La strategia aziendale non guarda a fusioni e acquisizioni ma alle sinergie che possono portare a migliorare le performance dei soci
2 dicembre 2021
di Carlo Buonamico
Cinquant’anni e non sentirli. Il compleanno della Cooperativa Farla, celebrato con una convention on line lo scorso 24 novembre, ha messo in luce il dinamismo e la reattività all’evoluzione del settore che contraddistingue questo player sin dai tempi della sua fondazione.
Anche il nome “Farla” racchiude in sé questo spirito. I fondatori della cooperativa infatti, dopo averne definiti gli aspetti legali, seduti intorno al tavolo dichiararono: «Ora bisogna farla questa azienda». Ed ecco nata la sua denominazione, che ha portato con sé quel senso di instancabile pragmatismo che ancora oggi contraddistingue l’operato di questa impresa, «il cui successo è quello di aver sempre reinvestito sulla farmacia», come ha detto il socio storico Marco Biggiotti. Cosa che ha consentito di trasformare gli iniziali 200 metri quadri di magazzino in una realtà «creata insieme ai farmacisti, che oggi conta tre magazzini – a Latina, Viterbo e Roma – che impiegano 140 persone e servono 800 farmacie, effettuando 580mila consegne l’anno con un tasso di evasione degli ordini del 99,85 per cento», ha ricordato il presidente di Farla Roberto Pennacchio.
Farmacisti e orgogliosi di esserlo
Pennacchio ha anche espresso l’orgoglio di far parte della categoria dei farmacisti e del comparto della distribuzione intermedia, che forse più di altri si sono distinti per resilienza, sin dai primi giorni dell’emergenza sanitaria. E che oggi, ha aggiunto Biggiotti, «possono vaccinare ed effettuare altri servizi fino a pochi mesi fa impensabili, grazie alla professionalità mostrata nel tempo. Perché nulla avviene per caso». Un orgoglio condiviso anche dal presidente Fofi Andrea Mandelli e dal presidente di Federfarma Marco Cossolo, intervenuti all’evento. Il primo evidenziando la richiesta delle farmacie di «far parte della sanità territoriale del futuro con un ruolo paritetico a quello della classe medica, rispettando il distinguo dei ruoli». Il secondo auspicando che «si possano rendere stabili e strutturali le novità che le farmacie hanno ottenuto in fase di emergenza, lavorando anche sul DM 71 per poter confermare il ruolo della farmacia nella sanità territoriale e renderla partecipe anche del monitoraggio delle cronicità e dell’erogazioni di servizi per la salute».
Evoluzione digitale per il network
L’evento del 24 novembre si è svolto totalmente on line attraverso il nuovo portale FarlaSystem.it, presentato nell’occasione, che racchiude tutte le funzionalità che possono servire agli associati di Farla per organizzare il proprio lavoro e accedere ad aggiornamenti professionali.
Un rinnovamento tecnologico che ha dato il “la” a un interessante confronto sul ruolo del digitale nel presente e nel futuro della farmacia e in particolare delle cooperative come Farla. Digitale che, in una realtà come questa, «si può considerare anche nell’ottica di fare network», come ha spiegato Francesco Cavone, Director Consumer health offering & operations di Iqvia. «A patto di considerarlo come un servizio utile a permettere a quel 60 per cento di cittadini che vuole interfacciarsi con il farmacista anche attraverso il web di poterlo fare. In questo caso essere parte di un network è un grande valore aggiunto per la singola farmacia, perché consente di avere la forza di ottimizzare le energie necessarie per aprire un canale e-commerce e comunicarlo all’esterno anche in termini di marketing».
E Farla non starà a guardare. Giacché, come ha dichiarato il direttore generale dell’azienda Gian Carlo Stincarelli, «la cooperativa conferma i propri investimenti sul territorio e intende esplorare anche un modello di business che includa l’e-commerce e la multicanalità». Perché compiere 50 anni non è un traguardo, ma «l’anno zero di un percorso nuovo, impegnativo ma anche stimolante», ha aggiunto Stincarelli. Un percorso che sarà guidato da una strategia aziendale che non guarda a «fusioni o ad acquisizioni di farmacie, ma alle sinergie che possono portare a migliorare le performance dei nostri soci. Perché siamo convinti che farmacia e cooperativa siano fondamentali l’una per l’altra».