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CGM-UniTo: una partnership per la ricerca

L'INIZIATIVA

CGM-UniTo: una partnership per la ricerca

Nelle farmacie piemontesi arriva un progetto dell’Università di Torino per migliorare la presa in carico e l’aderenza alle terapie dei pazienti ipertesi. L’iniziativa si avvale della piattaforma informatica CGM Point of Care, studiata per eseguire numerosi esami in mobilità

15 settembre 2022

di Claudio Buono

Supportare i pazienti nella corretta gestione dell’ipertensione arteriosa, migliorare l’aderenza alle terapie antipertensive e promuovere l’identificazione precoce dei soggetti a rischio grazie al coinvolgimento dei farmacisti di comunità, coadiuvati da strumenti informatici d’avanguardia. Questi gli obiettivi del progetto di ricerca nato dalla partnership tra CompuGroup Medical Italia (CGM), azienda leader di e-health in Italia, e il gruppo di ricerca coordinato da Paola Brusa del dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco dell’Università degli studi di Torino. L’iniziativa, presentata di recente in occasione di un evento on line ospitato sulla piattaforma Pharmup, coinvolge le farmacie territoriali del Piemonte e si inserisce nel solco tracciato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per rilanciare la sanità territoriale e realizzare una presa in carico di prossimità che vede il farmacista al centro del percorso di cura e punto di riferimento per il cittadino. Una visione confermata dai finanziamenti che il Pnrr ha destinato al potenziamento delle farmacie rurali, mediante l’acquisizione di dotazioni tecnologiche e informatiche che consentono di aumentare i servizi sanitari erogati ai cittadini e di decentralizzare sempre di più la gestione del paziente cronico sul territorio.

Un progetto in due fasi

La convenzione vede una prima fase di sviluppo del progetto dedicata all’individuazione dei servizi da erogare in farmacia e al settaggio della piattaforma informatica CGM Point of Care su cui si appoggia l’iniziativa. Integrata con i principali software gestionali delle farmacie e sulla base di protocolli validati, la piattaforma è in grado di supportare la farmacia in tutti gli ambiti della presa in carico del paziente cronico: dall’esecuzione di analisi di prima istanza alla misurazione dei parametri vitali, dal monitoraggio dell’aderenza terapeutica alle prestazioni di telemedicina, alla somministrazione di questionari di valutazione che aiutano il paziente a tenere traccia dell’andamento della propria malattia e a migliorare la gestione della terapia.

La fase operativa, a seguire, coinvolgerà le farmacie nell’implementazione di un percorso di prevenzione, identificazione del sommerso e presa in carico dei pazienti ipertesi. Un approccio virtuoso che coniuga tecnologia, counselling del farmacista e presenza capillare sul territorio per migliorare lo stato di salute dei pazienti, con ricadute positive anche dal punto di vista dei costi delle cure.

Partnership per la ricerca

«Siamo orgogliosi che il dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco dell’Università degli studi di Torino abbia scelto CGM Italia come partner tecnologico per lo sviluppo di questo importante progetto di ricerca, finalizzato a migliorare la gestione di una patologia che interessa milioni di italiani, avvalendosi della professionalità e dell’accessibilità del farmacista e del supporto di un’unica piattaforma integrata per la gestione di tutte le prestazioni erogabili in farmacia», commenta Alessandro Avezza, General manager di CGM PharmaOne e Country manager di CompuGroup Medical Italia. «Con questa iniziativa CGM Italia conferma il ruolo di partner strategico del farmacista, affiancandolo nell’offerta di un servizio di prossimità a 360 gradi per il cittadino, in grado di garantire una presa in carico tempestiva, efficace e sostenibile».

«Il nostro gruppo di ricerca – conferma la professoressa Paola Brusa –  è interessato a proseguire il percorso sulla farmacia di comunità con un nuovo partner che darà alle farmacie la possibilità di gestire efficacemente la relazione con il paziente cronico. Nella fattispecie abbiamo scelto di indagare sull’ipertensione arteriosa, di fatto molto invalidante e spesso misconosciuta».

I numeri dell’ipertensione in Italia

Nel nostro Paese oltre il 30 per cento della popolazione soffre di ipertensione arteriosa e un altro 17 per cento presenta valori borderline, cioè a ridosso di quelli patologici. Si tratta di una condizione ampiamente sottovalutata, con oltre una persona ipertesa su quattro (27 per cento) che non sa di esserlo, mettendo così in pericolo la salute di cuore e arterie. L’ipertensione è infatti uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari (ictus, infarto del miocardio, aneurismi, arteriopatie periferiche) che da noi costituiscono la prima causa di morte, con 240mila decessi ogni anno. Per questo è fondamentale controllare regolarmente i valori pressori e mantenerli entro i livelli raccomandati attraverso stili di vita salutari e corretta assunzione dei farmaci antipertensivi.

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