Guidare il cambiamento, senza subirlo
L'INTERVISTA
Guidare il cambiamento, senza subirlo
A colloquio con Carolina Carosio: «Il nuovo corso di Fenagifar sarà all’insegna della comunicazione e della collaborazione intra e extra federazione. Imprescindibile il supporto del digitale». Parola della neo-eletta presidente della Federazione dei giovani farmacisti
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8 luglio 2020
di Carlo Buonamico
Trentatreenne di Savona, Carolina Carosio, è stata eletta presidentessa della Fenagifar, la Federazione nazionale dei giovani farmacisti, per il triennio 2020-23. Succede a Davide Petrosillo, con una squadra rinnovata. Quali sono le caratteristiche che porterà con sé il nuovo direttivo?
Il nuovo direttivo è giovane, dinamico e consapevole dei tempi vissuti dalla farmacia e anche di quelli che hanno caratterizzato il sociale. Siamo pronti a cavalcare il cambiamento in atto, senza subirlo. La squadra ha un’ottima rappresentanza territoriale. Nell’ultimo triennio abbiamo raccolto la genesi di nuove Agifar sul territorio, che oggi determinano una buona capillarità della nostra rappresentanza.
Per ragioni contingenti le elezioni si sono svolte telematicamente. Quasi un messaggio indiretto sulla piega che dovrà prendere il mestiere del farmacista, a partire dall’immediato futuro. Che rapporto ha lei con il digitale?
Sono sempre stata molto curiosa e aperta alla tecnologia e a ciò che il digitale può offrire. Credo che l’opportunità che abbiamo avuto in questo periodo sia stata preziosa. Il risvolto della medaglia di situazioni critiche come quella a cui siamo stati soggetti è spesso positivo e ritengo che sia un pensiero che possa valere non solo per il farmacista, ma per tutte le professioni. Riuscire a instaurare quella famosa “relazione” con il paziente, anche con un contributo del digitale, è fondamentale per il farmacista che ha l’obiettivo di avere una piena padronanza del paziente e della sua presa in carico.
Dalla farmacia di dispensazione a quella di relazione, passando per l’ “omnicanalità di prossimità”: i giovani farmacisti come interpretano questa evoluzione e come la possono guidare per far sì che la farmacia riesca a trovare un nuovo modo di essere vicina ai cittadini erogando servizi di salute?
Credo che per il farmacista sia fondamentale incarnare il ruolo di educatore sanitario. Dobbiamo riuscire a essere sempre aggiornati, grazie a una formazione strettamente legata alla professione e che sappia cogliere il cambiamento. Noi giovani abbiamo il compito di guidare la transizione; siamo nati con la tecnologia, dobbiamo essere consapevoli della sua importanza. Anche grazie alla crescita formativa costante, possiamo dare un buon contributo nel delineare un futuro professionale solido e promettente.
In occasione della sua nomina ha dichiarato che sotto la sua presidenza si lavorerà nell’ottica della continuità e di valorizzazione delle nuove risorse. Può spiegarci meglio cosa intende?
La continuità si esprime nei valori. Il triennio appena concluso si è svolto all’insegna di valori comuni – quali condivisione, unione e inclusione – che intendo preservare. In termini di progettualità, credo che tutto ciò che ricade sotto il concetto di “collaborazione” affacciata all’interno della federazione, ma soprattutto all’esterno in ambito sanitario e non, possa aprirci scenari promettenti e interessanti. Ai colleghi che hanno preso parte al trascorso triennio e che hanno scelto di rinnovare il loro prezioso contributo spetta il delicato compito di riuscire a far convergere l’energia dei colleghi più giovani verso le progettualità di un impegno istituzionale che sarà molto importante anche nel prossimo triennio.
Nelle linee guida che ha indicato si parla di focus sulla comunicazione e sulla territorialità volti a intensificare i rapporti con enti, istituzioni e stakeholder. Può anticiparci i primi progetti concreti a cui intendete mettere mano?
La comunicazione è fondamentale all’interno della federazione, affinché i messaggi arrivino in modo preciso e capillare al territorio e viceversa. In questo senso, è importante imparare a far emergere le criticità e le best practice da condividere a livello nazionale. Comunicare è altrettanto importante anche a livello istituzionale. Nello scorso triennio è stato fatto un ottimo lavoro di rappresentanza: Fenagifar è presente in molti tavoli tematici, comitati scientifici e partecipa a tanti momenti di confronto all’interno della categoria. Continueremo in questa direzione e lavoreremo per riuscire a collaborare anche con fondazioni sanitarie e non. I nostri obiettivi sono di ampliare un po’ i nostri orizzonti e porre attenzione al mondo del lavoro in termini di accesso e di contrattualità. Con il consueto spirito di servizio rivolto ai membri della federazione.