Cambio di mentalità, strategia e capacità attuativa
Massimiliano Berruti
Cambio di mentalità, strategia e capacità attuativa
L’innovazione di successo richiede una pianificazione puntuale di tutte le fasi del cambiamento. Occorre però avere ben chiaro il progetto da seguire
17 giugno 2021
di Carlo Buonamico
La farmacia oggi opera in un contesto di cambiamento in termini di complessità e competitività. La tecnologia digitale gioca un ruolo di primo piano anche nella generazione di questa competizione tra operatori e determina un «digital vortex che mette il retail sotto una forte pressione. Il ciclo di vita dei prodotti si riduce e gli operatori percepiscono la sensazione di essere in continuo affanno all’inseguimento del futuro. Stare a guardare passivamente non serve: se il contesto cambia, allora bisogna innovare», afferma Massimiliano Berruti, Head of Industry pharma di Jakala. Ciò non significa “rivoluzionare”, ma «cambiare gli aspetti della propria attività di impresa che possano generare un reale valore». Ecco il mantra che dovrebbero tenere presente i farmacisti che desiderano esplorare un approccio innovativo per la gestione della propria farmacia.
Come attuare un cambiamento?
«Attraverso la definizione di nuovi paradigmi imprenditoriali, fatti di cambio di mindset, disegno di una strategia di innovazione e una buona execution». Che, in pratica, significa:
- spostare il focus della propria attenzione dal business al cliente, per identificarne i bisogni da soddisfare, senza dimenticare di umanizzare la tecnologia nell’ottica di potenziare e far evolvere la professione;
- definire una mission e le aree di intervento prioritario in termini di innovazione – dalla logistica al format della farmacia, dalla comunicazione all’assistenza al cliente – così da poter coinvolgere il proprio team nel processo di innovazione tecnologica;
- integrare un modello di attuazione “command & control” con un modello “esplorativo”, flessibile e rivolto all’esterno oltre che all’interno dell’azienda. Per riuscirci bisogna avere una buona gestione del lavoro e dei collaboratori, che devono essere parte integrante del cambiamento, agendo anche sulla leadership, in modo da stimolare l’apprendimento condiviso, stimolando la fiducia e la propensione al cambiamento.
Riuscirci da soli si può, ma è difficile. Meglio «stringere le partnership giuste che permettono di acquisire le competenze mancanti e che consentono di raggiungere una maggiore efficienza e migliori risultati». Senza dimenticare un grande aspetto che va a vantaggio della farmacia: «Essa è una piccola impresa e quindi può attivare e attuare un cambiamento più velocemente rispetto a player più strutturati. A patto di aver ben chiara la strategia da seguire».