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Basta ricette: in farmacia con la tessera sanitaria

L'ATTUALITÀ

Basta ricette: in farmacia con la tessera sanitaria

Grazie a un accordo con Federfarma, la Regione Piemonte gioca un ruolo da apripista per rendere più semplice l’accesso alla salute, e ai medicinali in particolare, sfruttando le potenzialità del Fascicolo sanitario elettronico

2 febbraio 2023

di Claudio Buono

Niente più ricetta cartacea e nemmeno sms con ricetta dematerializzata: per ritirare i farmaci da prescrizione nelle farmacie piemontesi è sufficiente la tessera sanitaria. Grazie all’accordo tra Regione, Federfarma Piemonte e Direzione Sanità Digitale Piemonte, infatti, i cittadini potranno presentarsi al banco della farmacia con la sola tessera sanitaria, grazie alla quale il farmacista potrà visualizzare le prescrizioni farmaceutiche del medico da erogare all’assistito. A oggi hanno aderito all’iniziativa oltre un migliaio di farmacie piemontesi.

Il Fse, un archivio sottoutilizzato

Questo nuovo sistema, che semplifica la connessione tra paziente, medico e farmacista, di fatto sarà utilizzabile solo dai cittadini che hanno attivato il proprio Fascicolo sanitario elettronico (Fse), che in sostanza dovrebbe rappresentare l’archivio di tutta la storia medica di ciascuno di noi, raccogliendo al suo interno ogni evento per il quale si è interagito con il Servizio sanitario nazionale: visite mediche con i relativi referti, prescrizioni farmaceutiche, richieste ed esiti per indagini diagnostiche.

Il condizionale è d’obbligo in questo caso, giacché è un fatto largamente noto che l’attivazione del Fse è poco diffusa tra la popolazione e ancor meno il suo utilizzo. Lo stesso dicasi da parte delle strutture e degli operatori del Ssn, che spesso non riescono ad accedere ai Fse per ragioni di carenze infrastrutturali, che possono impedire il caricamento dei dati così come la condivisione degli stessi tra diversi operatori della sanità pubblica.

Vantaggi importanti per tutti

Stando ai dati dell’Osservatorio Sanità digitale del Politecnico di Milano, lo scorso anno solo il 55 per cento degli italiani era a conoscenza dell’esistenza e delle funzionalità del Fse, e di questi solo il 33 per cento lo aveva utilizzato almeno una volta (con una crescita peraltro del 12 per cento rispetto al 2021).

Del resto, la problematica maggiore legata a questo strumento è proprio l’alimentazione dei dati. Occorre un livello minimo di documentazione caricata affinché il sistema sia funzionalmente utile. Ma a fronte di Regioni come Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Piemonte, dove si registra una percentuale di alimentazione del Fse superiore al 50 per cento (intesa come percentuale di documenti pubblicati e indicizzati rispetto al totale delle prestazioni erogate dalle strutture sanitarie pubbliche negli ultimi due anni), ci sono Regioni in cui non si supera il 5 per cento (Campania, Liguria, Sicilia e Calabria).

Assistenza anche nell’attivazione

L’iniziativa piemontese potrebbe dunque rappresentare un buon strumento per avvicinare la popolazione al Fascicolo sanitario elettronico, soprattutto per farne percepire l’utilità qualora sia regolarmente alimentato. Del resto, per i cittadini che si recano in farmacia per ritirare i farmaci prescritti dal medico, la connessione Fse-Tessera sanitaria è intuitiva e immediata. Basta presentare la propria tessera e il farmacista leggendone il codice a barre apre il Fse dell’assistito, acquisendo direttamente la ricetta e quindi erogando il farmaco. Unica azione richiesta al paziente è l’attivazione della possibilità di consultazione del proprio Fse, fattibile chiedendo assistenza direttamente a una delle 650 farmacie che hanno già aderito a questo progetto, o ai Punti Assistiti dell’Asl o ancora consultando il sito www.salutepiemonte.it. Secondo una nota stampa congiunta di Regione Piemonte e Federfarma Piemonte, “a oggi sono 622.000 i cittadini piemontesi che hanno già dato il loro consenso alla consultazione del Fascicolo sanitario elettronico”.

In aiuto anche i fondi del Next Generation Eu

Molto resta ancora da fare quindi per sensibilizzare la comunità sul Fse e l’iniziativa del Piemonte, che si inserisce nell’alveo dell’ampliamento del concetto di farmacia dei servizi, è un passo importante. Che potrà associarsi e integrarsi con i progetti che saranno realizzati a livello nazionale grazie ai 610 milioni di euro che il Next Generation Eu destina proprio al potenziamento del Fse, tra potenziamento dell’infrastruttura digitale dei sistemi sanitari (299,6 milioni di euro) e incremento delle competenze digitali dei professionisti sanitari (311,4 milioni di euro) come indicato nel Piano nazionale di ripresa e resilienza.

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