Assistente del farmacista: c’è chi non condivide la proposta
LA REPLICA
Assistente del farmacista: c’è chi non condivide la proposta
6 giugno 2024
Spett.le Direttore/Redazione
con riferimento all’intervista al presidente Assofarm Luca Pieri da parte di Carlo Buonamico, e in particolare alla possibilità d’introdurre “l’assistente farmacista”, riteniamo opportuno, per completezza dell’informazione, sia corretto riportare tutte le posizioni all’interno della categoria, comprese quelle “scomode” o “controcorrente”, al fine di promuovere un serio dibattito su temi centrali della professione. A tal fine quindi si chiede la rappresentanza della nostra posizione che alleghiamo.
Cordiali saluti
Mnlf/Uff. Nazionale di Presidenza
Assistente farmacista: no grazie. Pronti a scendere in piazza
Il presidente delle Farmacie Comunali (Assofarm), Luca Pieri, in una dichiarazione relativa alle soluzioni possibili alla mancanza di farmacisti in Italia, propone, tra l’altro, di istituire l’Assistente del Farmacista provvisto di laurea triennale con funzioni logistiche, amministrative e distributive.
Tale idea, già emersa sottotraccia nei mesi scorsi, rappresenta l’ennesimo errore, forse capitale, che le istituzioni professionali compiono.
E bene sapere che Mnlf e Culpi sono già mobilitate e pronte a scendere in piazza insieme ad altre associazioni contro questa che non si esita a definire come nefandezza assoluta.
Invece di rendere l’esercizio della professione libero, come avviene nella modernissima Germania (sin dal 1953), invece di dare una retribuzione in linea con le responsabilità e i carichi di lavoro a cui il farmacista dipendente è sottoposto, invece di dare un’opportunità reale di carriera, si cerca “allegramente” di aggirare le problematiche, proponendo una figura che finirà sostanzialmente per svolgere il ruolo che oggi svolge il farmacista senza averne i titoli. Come già avviene in numerose farmacie, ove personale non laureato distribuisce al banco farmaci di tutti i tipi, ovvero legalizzare l’illegale.
Un nuovo errore si aggiungerebbe alla lunga lista di quelli già commessi in passato, come per esempio la proposta sostenuta dai presidenti Fofi e Fedefarma di istituire il numero chiuso nazionale nelle facoltà di Farmacia. Non ci sembra che la voce di Assofarm si sia aggiunta a chi allora si oppose come chi scrive.
Assofarm provveda a dare migliori condizioni ai propri dipendenti e si ricordi dei privilegi di cui gode prima di fare proposte “suicide” per l’intera categoria.
Chiediamo, in vista del prossimo rinnovo degli Ordini provinciali, che i candidati facciano pubblica “abiura” di tale proposta che metterebbe la parola fine alla professione.
Il silenzio sarà considerato assenso.
Ufficio stampa Mnlf, 13 maggio 2024