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Asma: una piccola grande rivoluzione

L’AGGIORNAMENTO

Asma: una piccola grande rivoluzione

(c)antonioguillem/it.123rf.com

In Italia sono 4,6 milioni i pazienti asmatici adulti e di questi circa il 10 per cento è interessato da una forma grave. Da Chiesi arriva una nuova opzione terapeutica per i pazienti con asma non controllato, che riduce le riacutizzazioni e aumenta l’aderenza

14 aprile 2023

di Chiara Zaccarelli

L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie respiratorie che nel mondo colpisce 300 milioni di persone. In Italia si stimano oltre 4,6 milioni di pazienti asmatici adulti, pari al 7,9 per cento della popolazione e, di questi, circa il 10 per cento è interessato da una forma grave. Ma cosa si intende per asma grave? «Nel caso dell’asma grave, nonostante la massima terapia inalatoria, e verificate l’aderenza alla terapia e la corretta modalità di somministrazione nonché la presenza di comorbidità, il controllo della malattia permane stabile e il paziente continua ad avere sintomi», spiega Francesco Biasi , Professore ordinario di malattie dell’apparato respiratorio, Università di Milano. «È comunque importante distinguere tra asma grave e asma non controllato: anche forme più lievi di asma possono essere non controllate in maniera ottimale, e ciò è dovuto soprattutto alla scarsa aderenza del paziente alla terapia inalatoria». Quello della scarsa aderenza è un tema fondamentale: nel 70 per cento dei casi, infatti, i soggetti asmatici che si curano regolarmente possono vivere una vita normale, tanto che il 10 per cento degli atleti che hanno partecipato alle ultime olimpiadi soffre di questa patologia. Esiste però un 20 per cento di pazienti che presenta asma non controllato dovuto appunto in gran parte all’uso scorretto o addirittura al non utilizzo di farmaci. «Molti pazienti tendono a sottovalutare la malattia e, nelle fasi intercritiche, ad abbandonare la terapia di fondo costituita dall’associazione di steroidi inalatori e broncodilatatori», spiega Claudio Micheletto, Direttore UOC di Pneumologia, azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona.

La novità: la tripla associazione fissa inalatoria

La nuova opzione terapeutica di Chiesi Italia, che ha ottenuto la rimborsabilità a carico del Servizio sanitario nazionale, è indicata per quei pazienti che non riescono a controllare la malattia con la sola associazione di corticosteroidi e broncodilatatori. Si tratta di una tripla associazione che unisce in un unico inalatore tre principi attivi: un corticosteroide per via inalatoria o ICS un broncodilatatore beta2-agonista a lunga durata d’azione (LABA) e un antagonista muscarinico a lunga durata d’azione (LAMA). Poiché fino a oggi il trattamento con più farmaci è stato somministrato con due inalatori, il vantaggio più evidente è quello di poter utilizzare un unico inalatore, con ricadute positive sull’aderenza. «Siamo orgogliosi di poter offrire ai pazienti un risultato importante della ricerca italiana Chiesi che soddisfa un bisogno terapeutico di grande rilevanza per le persone affette da forme più severe di asma», ha dichiarato Raffaello Innocenti, Ceo e managing director di Chiesi Italia. «Il lancio dell’unica tripla associazione (ICS-LABA-LAMA) extrafine in un unico inalatore con l’indicazione per l’asma conferma la nostra volontà di mettere a disposizione dei pazienti opzioni terapeutiche sempre più efficaci, sicure e facili da assumere. In linea con i nostri valori di azienda certificata B Corp, dedichiamo il massimo impegno nel migliorare la qualità della vita delle persone affette da malattie respiratorie, area in cui siamo riconosciuti come leader e pionieri a livello mondiale».

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