Alfasigma apre il nuovo centro di ricerca e sviluppo
L'AZIENDA
Alfasigma apre il nuovo centro di ricerca e sviluppo
“Labio 4.0” mette in luce la strategia di investimento in R&D dell’azienda. Comprende un impianto pilota progettato per accelerare gli step tra fase ideativa e realizzativa di nuove specialità
23 settembre 2021
di Claudio Buono
Alfasigma, una delle prime cinque aziende farmaceutiche a capitale interamente italiano, ha inaugurato lo scorso 14 settembre il suo nuovo centro di ricerca e sviluppo “Labio 4.0 Marino Golinelli” presso lo stabilimento di Pomezia (Roma). All’evento hanno presenziato rappresentanti dell’azienda farmaceutica e delle istituzioni, a partire dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, professionisti di fama internazionale e personalità di spicco in ambito economico e farmaceutico.
Ricerca e ottimizzazione dei processi
Il neonato centro polivalente si inserisce in una più ampia strategia aziendale di investimento progressivo in ricerca e sviluppo che permette ad Alfasigma di distinguersi a livello sia nazionale sia internazionale per innovazione e sviluppo tecnologico. Oltre 17 milioni di euro l’investimento iniziale per la messa a punto dei 5.600 metri quadri che includono i laboratori di sviluppo di formulazioni innovative, quelli di chimica analitica e il nuovo “impianto pilota”, cui si aggiungeranno i laboratori di biotecnologie e nanotecnologie. Proprio l’impianto pilota rappresenta una delle peculiarità di Labio 4.0: è infatti in grado di calibrare produzioni di lotti clinici-sperimentali per nuove specialità in forma orale (granulati, compresse rivestite e non, capsule, cronoidi/minitabs) operando su una scala intermedia tra il kilolab (la dimensione del laboratorio di sviluppo tecnologico) e la produzione semi-industriale. Attraverso di esso, sarà dunque possibile accelerare gli step intermedi tra la fase ideativa e quella realizzativa, cioè eseguire microproduzioni con forme farmaceutiche innovative in scale-up (scalabilità da piccolo a grande) e in scale-down (scalabilità da grande a piccolo) sfruttando le potenzialità della scala intermedia. L’obiettivo è di ottimizzare i processi esistenti, caratterizzare al meglio quelli sviluppati nei laboratori tecnologici prima della fase di industrializzazione, con un conseguente impatto in termini di risorse e tempistiche.
Investire in ricerca, acquisire nuovi progetti
Labio 4.0 ospita circa la metà dei ricercatori del Dipartimento di ricerca e sviluppo dell’azienda (in maggioranza donne, 86 ricercatrici su 138 complessivi) distribuiti nei centri R&D di Pomezia e Bologna. «Questo nuovo centro è stato intestato al nostro fondatore – ha dichiarato Stefano Golinelli, presidente di Alfasigma – perché ci ha insegnato e ci insegna ancora oggi, a oltre 100 anni compiuti, ad avere fiducia nel futuro e nell’innovazione. Noi crediamo nella ricerca farmaceutica e in questa storia di successo tutta italiana. Lo dimostriamo con il nostro investimento in ricerca e sviluppo, ma anche con il potenziamento degli impianti produttivi e nell’acquisizione di nuove molecole e nuovi progetti».
«Alfasigma ha recentemente iniziato l’aggiornamento della pipeline di ricerca per nuovi prodotti, sia massimizzando il know-how interno nell’area gastroenterologica sia previlegiando partnership selezionate per gli aspetti innovativi e di frontiera», ha commentato il direttore della Ricerca e sviluppo, Emilio Merlo Pich. «Per esempio, abbiamo in sviluppo alcuni progetti indirizzati al microbiota intestinale, un’area in cui Alfasigma è già presente con la rifaximina, e altri progetti innovativi basati sull’uso di prodotti biotech e nanotecnologici, con un forte interesse nell’area delle malattie rare gastroenteriche e neurologiche. Tali attività sono supportate da piattaforme di ricerca esternalizzate, come per esempio il Microbioma Lab, recentemente creato da Alfasigma con l’Humanitas di Milano, o la start-up Novavido, realizzata con l’Istituto italiano di tecnologia».