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Il network è un sistema immunitario

LE RETI

Il network è un sistema immunitario

Al Corso Evoluzione in occasione del ventennale, Apoteca Natura annuncia un cambio di passo all’insegna della segmentazione del network in 3 cluster. Nasce anche la holding Italia per l’acquisizione di farmacie private, a cui potranno aderire i titolari in compartecipazione

18 novembre 2020

di Laura Benfenati

«Una rete come la nostra, forte dell’esperienza di vent’anni e di una vision molto chiara, può garantire veri e propri standard nella farmacia dei servizi, nella formazione, nella gestione», ha detto Massimo Mercati, amministratore unico di Apoteca Natura, al “compleanno” della rete, che ha compiuto 20 anni, ed è stato festeggiato on line con il consueto Corso Evoluzione, a cui hanno partecipato quasi 400 titolari. «L’unico modo per realizzare una rete è partire dal basso, creare valore. Noi lo abbiamo fatto in questi vent’anni e abbiamo oggi una struttura pronta ad affrontare i passaggi importanti che il momento richiede. Il modello di farmacie Apoteca Natura per un Green Deal, focalizzato sulla persona e su un approccio sistemico alla salute, in cui il consiglio e il prodotto non possono essere disgiunti, è oggi più attuale che mai».

Valori e regole

Come potranno difendersi le imprese indipendenti, in questo mondo che accelera ed è stato stravolto dal Covid-19, quale può essere il loro sistema immunitario? Valori e regole, dice Davide Pellegrini, docente all’università di Parma, citando il caso Leclerc di holding a rete, in cui tutti gli incroci azionari fanno sì che molti ipermercati siano posseduti da tutti gli imprenditori (anche Conad, in parte, ha fatto questo). «Il capitale non è soltanto denaro ma è rete. Quello finanziario non va sottovalutato ma neanche sopravvalutato. Il denaro, i servizi finanziari evoluti sono uno dei fattori hard della relazione verticale, gli altri due sono informazione (reti commerciali e sistemi gestionali) e merci (servizi logistici e lean production)», ha proseguito Pellegrini. «Non si può fare diversificazione e segmentazione se non si ha un modello coerente. L’identità si crea per differenziazione: Apoteca Natura è tutto quello che non sono le altre reti, i suoi valori sono sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Serve altro però: innanzitutto lo stimolo dal Centro che sviluppi fiducia interorganizzativa verticale e poi nuove tecnologie e ulteriore buona formazione certificata».

Un balzo in avanti

Serve insomma un passo ulteriore, capitalizzare vent’anni di esperienza. «Abbiamo costruito finora un servizio su misura per ogni farmacia ma qual è il sistema immunitario per ogni impresa retail?», ha chiesto il direttore generale di Apoteca Natura Gianluca Strata. «La nostra rete può rappresentare un punto di difesa dalla competizione, ma anche una proposta concreta per un posizionamento molto distintivo e qualificato sul mercato. Il nostro è un modello che si presenta al pubblico in maniera differente da tutti gli altri, che comporta riduzione del lineare espositivo, aumento della produttività per metro lineare addirittura del 250 per cento nel flagship di Ponte a Greve, incremento di fatturato, scontrino ed Ebdta e ora è il momento di fare un ulteriore balzo in avanti».

Per crescere si segmenta

Il balzo in avanti è stato anticipato al Corso Evoluzione e sarà “messo a terra” in primavera.
La rete si strutturerà in un modello per cluster, indipendentemente che la farmacia sia di proprietà o meno, con tre livelli di segmentazione del network a seconda della tipologia di servizio e di specializzazione che la farmacia sceglierà. «Non è più possibile che ognuno scelga i servizi che vuole, per ciascun cluster ci saranno specifici pacchetti di servizi con diversi livelli di supporto. Questo ci consentirà di far crescere tutta la rete», ha aggiunto Strata.
Il cluster 1 sarà una sorta di corner by Apoteca Natura, il 2 un livello intermedio più strutturato sovrapponibile all’attuale modello di rete e il cluster 3, a cui ci si augura di far aderire la maggior parte delle farmacie entro il 2030, sarà un vero e proprio centro salute in cui la rete Apoteca Natura viene pienamente realizzata, layout compreso.
«Il modello per noi rimane il franchising, che è quello più interessante per mantenere il professionista radicato sul territorio», ha concluso Massimo Mercati, «i contratti dei primi due cluster sono soft, quello del terzo è un vero e proprio rapporto di franchising con la possibilità per il titolare della farmacia di usufruire di un supporto molto strutturato anche nel back end (selezione dell’assortimento, gestione degli acquisti, posizionamento del prezzo al pubblico, controllo di gestione, eccetera). Poi però struttureremo una holding Italia per l’acquisizione di farmacie private, a cui potranno aderire i titolari in compartecipazione». La rete insomma cresce e cambia per diventare davvero sistema immunitario e consentire di affrontare le sfide di un mercato che l’emergenza Covid-19 ha reso ancora più complesso. La parola e le scelte passano ora ai titolari di farmacia.

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