Purtroppo, da parte delle istituzioni non abbiamo ancora notizie definitive su alcuni nodi centrali della questione: tipologie vaccinali, temperature di gestione, canali di distribuzione, fasi distributive e quantitativi previsti. Assoram, unica associazione nazionale degli operatori logistici conto terzi del solo settore health, ha sollecitato l’avvio di un dibattito interassociativo e istituzionale per l’elaborazione condivisa di una strategia nazionale di vaccinazione, che possa mettere gli operatori di mercato nelle condizioni di pianificare le attività e realizzare gli investimenti necessari. Non farsi trovare pronti sul versante logistico e distributivo potrebbe infatti vanificare la “corsa” produttiva.
Alcuni Paesi europei come la Germania o il Belgio stanno già comunicando a mezzo stampa come intendono gestire la distribuzione dei vaccini, rispondendo tempestivamente a una esplicita richiesta del Consiglio europeo che, nella nota del 15 ottobre, aveva fornito anche delle linee guida da seguire nell’elaborazione dei Piani nazionali. Occorrono risposte tempestive, altrimenti rischiamo che gli operatori si muovano in modo autonomo, senza un approccio condiviso con le istituzioni e, quindi, senza una chiara panoramica delle esigenze nazionali.
Alcune delle aziende rappresentate da Assoram, infatti, – soprattutto le più grandi – si stanno già preparando per gestire al meglio quelli che saranno i flussi internazionali di import/export del vaccino e pianificare la supply chain emergenziale Covid-19, nonché la gestione a temperatura, in ogni sua fase, dallo stoccaggio alla distribuzione di ultimo miglio, verso i punti di somministrazione del vaccino. Per garantire l’integrità e la sicurezza del prodotto in contesti emergenziali è tuttavia fondamentale un lavoro di squadra del settore. Un tavolo istituzionale di confronto con gli stakeholders non è più rinviabile.