Insieme per contrastare la carenza di farmaci
LA FILIERA
Insieme per contrastare la carenza di farmaci
Il progetto In2Dafne: tecnologia blockchain e distributed ledger per condividere in modo puntiforme e sicuro i flussi dei medicinali sul territorio e rendere visibili queste informazioni all’insegna della trasparenza
29 ottobre 2020
di Carlo Buonamico
Riuscire a scongiurare le carenze di farmaci su territorio italiano grazie alle tecnologie blockchain & distributed ledger. È questo l’ambizioso obiettivo del progetto In2Dafne (INdustry INventory DAFNE) presentato lo scorso 27 ottobre e discusso da ospiti di rango afferenti alla filiera del farmaco e ad Aifa.
Grazie a queste tecnologie che permettono di condividere tra i partner del progetto tutti i dati relativi al farmaco lungo tutta la filiera, in modo trasparente ma al contempo riservato, è possibile avere visibilità su tutto ciò che riguarda i medicinali, dal momento della produzione agli stock presenti sul territorio. In questo modo è anche possibile capire l’origine di eventuali carenze di farmaci a livello regionale o locale. Carenze che oggi, ha detto Domenico di Giorgio, dirigente Area ispezioni e certificazioni e coordinatore del Tavolo tecnico indisponibilità di Aifa che raccoglie al proprio interno le principali associazioni di filiera e le aziende farmaceutiche, «possono essere dovute a carenze produttive in capo al titolare di Aic, all’esportazione di farmaci verso altri Paesi o ancora alla mancata fornitura in ambito ospedaliero a causa di contratti di fornitura stipulati dalle aziende produttrici che poi non vengono onorati».
E sarà proprio la connessione di questo progetto con Aifa la chiave di volta che potrebbe portare a presidiare più da vicino il fenomeno della carenza di farmaci sul territorio italiano perché, ha evidenziato Maurizio Riitano, presidente del Consorzio Dafne e rappresentante della parte industriale in qualità di Distribution & Customer Care Manager di AstraZeneca, «rendere visibili queste informazioni all’Agenzia italiana del farmaco è sinonimo di vera e propria trasparenza». Affinché questa trasparenza sia davvero funzionale a scongiurare la carenza dei medicinali «è importante che tutti i produttori e tutti i distributori aderiscano al progetto In2Dafne», ha aggiunto.
Affermazione che ha trovato concorde anche il vicepresidente del Consorzio Dafne e rappresentante della parte distributiva come vicepresidente esecutivo di Farvima, Renato De Falco: «La distribuzione intermedia è molto favorevole a partecipare a questo progetto così da sgombrare il campo dall’ipotesi che il fenomeno dell’esportazione del farmaco – e quindi della mancanza di disponibilità per l’Italia – dipenda da noi». Che ha anche precisato che già il 75 per cento della distribuzione intermedia è partner del progetto.
Un plauso alla reale comunione di intenti di produttori e distributori è stato manifestato dallo stesso Di Giorgio che, nell’evidenziare che «il commercio parallelo dei medicinali che sposta farmaci verso mercati a maggior valore rispetto a quello italiano è un fenomeno che vive grazie al nascondimento dei dati così da favorire che si perda traccia dei prodotti farmaceutici» ha dichiarato che solo «una vera e propria trasparenza della filiera tutta riuscirebbe a eliminare questo fenomeno».
Di fondamentale importanza per la buona riuscita di questo progetto sarà «il disegno della governance del sistema e delle regole che lo renderanno sicuro per tutti i partecipanti», ha ricordato il rappresentante del partner tecnologico Pietro Lanza, direttore generale di Intesa (Gruppo Ibm) e Blockchain Director di Ibm Itaia. Perché la tecnologia blockchain e distributed ledger, che permette di assicurare ontologicamente la garanzia di anonimato e di sicurezza, è solo il mezzo per raggiungere l’obiettivo della trasparenza.
Le potenzialità di In2Dafne però non sono solo quelle descritte. I dati della catena del farmaco a monte si potrebbero incrociare con quelli delle prescrizioni e delle dispensazioni dei medicinali in modo da avere un quadro il più ampio e completo possibile dell’effettivo stato della rete distributiva per ogni singolo prodotto. Senza contare la possibilità di inserire anche i dati che arriveranno dai prossimi adeguamenti del sistema farmaceutico italiano alle normative in tema di tracciabilità dei medicinali.