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Un argine al famigerato articolo 104 del Testo Unico

LE QUESTIONI LEGALI

Un argine al famigerato articolo 104 del Testo Unico

Una nota di indirizzo della Regione Campania mette in evidenza che la programmazione del numero di farmacie sul territorio in zone montane non deve tenere conto solo del parametro previsto dalla Legge 475/1968 ma anche della popolazione complessiva dell’insieme dei Comuni del distretto sanitario.

29 ottobre 2020

di Laura Benfenati

Nei Comuni che appartengono a comunità montane della Campania, in cui siano ubicate farmacie rurali, la programmazione del loro numero non deve tenere conto solo di parametri puramente demografici inerenti i singoli Comuni ma della popolazione complessiva residente nell’insieme dei Comuni del distretto sanitario cui il Comune stesso appartiene. «Questa nota di indirizzo della Regione Campania», ci spiega il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Avellino Ettore Novellino, «tiene conto della sostenibilità delle farmacie nei piccoli centri e, di fronte allo spopolamento di quelle località, intende riprogrammare il numero delle farmacie parametrandole al numero degli abitanti del distretto e non soltanto a quelli dei singoli Comuni. Questo già avviene per i medici di medicina generale, che possono accogliere assistiti non solo dal paese di residenza ma da tutto il distretto». La nota di indirizzo dispone che, per non creare ulteriori disomogeneità sul territorio, “l’apertura di ulteriori farmacie, anche ai sensi dell’articolo 104 del Tullss Regio Decreto 1265/1934, dovrebbe essere disposta allorquando il numero delle farmacie esistenti nell’insieme dei comuni montani del distretto sanitario dovesse risultare inferiore al numero di farmacie determinato, ai sensi del parametro di cui all’articolo 1 della legge 475 del 1968 e successive modifiche, sulla base della popolazione complessiva residente nel distretto sanitario o in uno specifico ambito dello stesso”. Un argine, insomma, al famigerato articolo 104 del Testo unico delle Leggi sanitarie del Regio Decreto, di cui i sindaci continuano ad abusare, soprattutto da quando i provvedimenti legislativi del Governo Monti hanno dato loro il compito della programmazione, prima in capo alle Regioni. «Questo atto di indirizzo dovrebbe essere trasformato in legge regionale e potrebbe essere un modello anche per altre Regioni», spiega Ettore Novellino, «perché aiuta a garantire la sostenibilità economica alle farmacie esistenti, evitando che se ne aprano altre in deroga al criterio demografico. Sappiamo bene che le aperture in base all’articolo 104 sono tutte di tipo politico e non basate su reali esigenze sanitarie».

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