Ottobre 2020 – Unico Spa
EDITORIALE
Ottobre 2020 – Unico Spa
Pronti a nuove sfide
La salute, il bene più prezioso che dobbiamo custodire, vede una pluralità di attori coinvolti. Come abbiamo potuto sperimentare negli ultimi tempi, in questo scenario le certezze che ci hanno accompagnato sin qui sono divenute presto incertezze e le dinamiche che si sono scatenate a livello globale, seppur per una motivazione di cui avremmo fatto tutti volentieri a meno, sono state accelerate, spazzando via ogni scusa o ritrosia. Gli ospedali e i medici, così come a un livello più alto i governi regionali e nazionale, si sono trovati di fronte alla necessità improvvisa di una nuova organizzazione, affrontata da ciascuno con un approccio diverso, cercando il miglior compromesso per il miglior risultato.
La filiera della salute, ovvero i produttori di farmaci, di presidi, di prodotti a vario titolo finalizzati al benessere – e con loro tutti quelli che, svolgendo una funzione indispensabile, consentono di raggiungere i pazienti finali: distribuzione primaria, distributori intermedi e farmacie – ha dato prova di grande resilienza. Un’occasione per confermare che il mondo dell’healthcare è una realtà che non si può dare per scontata e, anzi, richiede attenzione e valorizzazione in tutte le sue diverse componenti.
Gli sviluppi del digitale, di cui molti hanno scoperto le potenzialità anche solo banalmente per la realizzazione di forme più o meno evolute di smart working e comunicazione, hanno posto sul tavolo, di nuovo, sfide sempre molto dibattute ma che ora, a mio avviso, debbono trovare un terreno più fertile per la concretizzazione delle iniziative. L’integrazione del sistema sanitario e del sistema distributivo farmaceutico e il contatto con il paziente rappresentano una sfida strategica essenziale per portare a realizzazione tematiche come, per esempio, l’aderenza terapeutica, così importante soprattutto per il nostro Paese che ha i tassi più elevati di over 65 affetti da patologie croniche.
L’evoluzione del Ssn da ospedalecentrico verso forme di presidio territoriale apre spazi di rilievo per le farmacie e i professionisti farmacisti che le gestiscono, sottolineando ancora di più che, oltre alla dispensazione, anche il consiglio, l’attenzione e i servizi al paziente possono passare da questo vitale presidio territoriale, così importante anche per le caratteristiche geografiche e di distribuzione della popolazione del nostro Paese. Certamente tutto ciò non può non impattare sulle strategie, sulle forme organizzative e sulla governance d’impresa, sulle alleanze per crescere “a rete”, sulle professionalità manageriali e tecniche richieste per questa transizione.
I cosiddetti “distributori intermedi” – e già la definizione diventa sempre più stretta e non descrive le molteplici funzioni di supporto che questi soggetti erogano o dovranno erogare in un futuro molto prossimo – devono non solo cambiare pelle ma anche, per continuare nella metafora, muscoli e cervello per rendersi adeguati ed efficaci, partendo da solide basi ma costruendo innovando. Una sfida che richiede visione e capacità di realizzazione, ma il cui obiettivo è troppo importante per non essere seriamente preso in considerazione.