Investire sul territorio
PROFESSIONE
Investire sul territorio
«Sono stati chiusi ospedali ma ci si è dimenticati di dotare l’assistenza territoriale degli strumenti promessi»: la ripartenza dopo l’emergenza
8 luglio 2020
di Claudio Buono
«La ripartenza della medicina territoriale dopo l’emergenza Covid-19»: questo il tema del webinar organizzato dada Assogenerici, Fimmg, Simg e Cittadinanzattiva in collaborazione con Sanità24-IlSole24Ore. L’evento ha offerto l’occasione di fare il punto sugli obiettivi condivisi da medici, aziende di equivalenti e biosimilari e cittadini per la riorganizzazione dei servizi, la continuità terapeutica e il trattamento della cronicità, ma ha anche acceso i riflettori sul bisogno di un ritorno alla normalità dell’assistenza territoriale nel nostro Paese. «Sappiamo tutti che in questi anni il Servizio sanitario nazionale è stato colpito da tagli, disinvestimenti, mancanza di programmazione», ha spiegato il segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso, «sono stati chiusi ospedali e tagliati posti letto ma ci si è dimenticati di dotare il territorio degli strumenti che gli erano stati promessi. Per questo è indispensabile ripartire da queste carenze, ormai cronicizzate, puntando a potenziare e qualificare la medicina di territorio e le prestazioni della medicina generale, valorizzando in particolar modo soprattutto l’obiettivo di garantire una gestione pianificata e omogenea dell’assistenza ai pazienti cronici in tutto il territorio nazionale». Per Silvestro Scotti, segretario nazionale Fimmg, «L’affanno vissuto in questi mesi dal Sistema sanitario nazionale ha reso tangibile ed evidente l’urgenza di investire di più sul territorio, sulle cure primarie e soprattutto sulla medicina generale, dotandola delle risorse umane e tecnologiche. È perciò necessario accelerare l’acquisizione da parte dei medici di medicina generale degli strumenti afferenti alla diagnostica di primo livello, nonché arricchire il loro armamentario di tutti i farmaci necessari a far fronte alla crescente domanda di salute, in particolare per la presa in carico del paziente cronico». Da parte sua, Claudio Cricelli, presidente della Simg, afferma che con l’avvio anticipato a settembre delle procedure per la vaccinazione antinfluenzale estesa, sarà essenziale il ruolo dei protocolli diffusi dalle organizzazioni della medicina generale a supporto dei professionisti sanitari. «Ma è anche indispensabile mettere a frutto e valorizzare tutti i servizi innovativi potenzialmente già disponibili, come telemedicina e ricetta dematerializzata, perché diventino patrimonio permanente della medicina del territorio», aggiunge Cricelli.
Il ruolo dei farmaci equivalenti
Nel corso dell’evento si è parlato anche di farmaci e nello specifico di equivalenti che, ha sottolineato Enrique Häusermann, presidente Assogenerici, «durante i mesi più bui dell’emergenza Covid-19 sono stati lo strumento indispensabile a disposizione dei professionisti sanitari per la gestione dei pazienti sia all’interno degli ospedali sia nel territorio». Allo stesso modo le aziende impegnate nella produzione di generici sono state in primissima linea nel rispondere ai bisogni di cura determinati dalla pandemia, incrementando le produzioni, trasformando le proprie linee produttive e attivando il proprio network internazionale per far fronte alla crescita esponenziale della domanda di tali farmaci (+200 per cento). Farmaci che hanno permesso di fronteggiare al meglio la situazione, offrendo soluzioni tempestive anche laddove l’approvvigionamento è risultato più complesso. «Per tale ragione», ha aggiunto Häusermann, «risulta evidente, ancora una volta, la necessità di un ripensamento profondo delle dinamiche di governo dei farmaci, a cominciare dalla riforma della governance. Questa deve ripartire al più presto dalla revisione dei tetti di spesa, dei meccanismi di prezzo e rimborso e soprattutto delle forme di distribuzione di diverse categorie di farmaci fuori brevetto, puntando a riportare nell’armamentario del medico di medicina generale e nella rete territoriale delle farmacie tutti i prodotti che ne sono stati finora artificiosamente esclusi. È stato fatto un importante passo avanti pochi giorni fa, estendendo ai mmg la possibilità di prescrivere i nuovi anticoagulanti orali per la fibrillazione atriale non valvolare. Ora bisogna andare avanti sugli anti-diabetici e i prodotti per la Bpco, garantendo il più ampio e facile accesso alle cure per tanti malati».