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Muschietti: “Da emergenza Covid duro colpo a economia dei nostri esercizi. Per la ripresa fondamentale che i farmaci del Pht tornino nelle farmacie”

MONDO FARMACIA

Muschietti: “Da emergenza Covid duro colpo a economia dei nostri esercizi. Per la ripresa fondamentale che i farmaci del Pht tornino nelle farmacie”

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«Un dato che scaturisce in tutta evidenza dall’emergenza epidemica che ancora sta flagellando il Paese è che, tra coloro che oggi, non senza eccesso di enfasi, vengono chiamati eroi (tra i quali ci sono in prima fila quegli stessi medici che ieri venivano vilipesi e aggrediti nei loro studi, giusto per ricordare quanto sia volubile l’opinione pubblica nazionale), ci sono a pieno diritto anche i farmacisti, anche se troppo spesso ingenerosamente dimenticati nelle dichiarazioni e nei ringraziamenti da istituzioni, politici e giornali».

20 aprile 2020

di Redazione

È proprio dal difficile momento attraversato dalla categoria che partono le considerazioni di Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacieunite, che non guarda solo ai problemi del presente ma anche a quelli che inevitabilmente porterà con sé il faticoso, lento e problematico ritorno alla normalità, che sarà fondamentale affrontare preoccupandosi di individuare in fretta soluzioni adeguate per il rilancio anche della farmacia.

Le farmacie sono notoriamente tra le poche attività che hanno continuato a erogare il loro prezioso servizio”, spiega Muschietti, “Molto spesso (se non quasi sempre) in condizioni di grande difficoltà e di enorme esposizione al rischio, per l’assenza – durata lunghe settimane – delle misure e dei dispositivi necessari ad assicurare adeguati livelli di sicurezza nel servizio farmaceutico, a garanzia dei professionisti e degli stessi cittadini. È un dato di fatto che siamo stati lasciati soli” afferma al riguardo il presidente di Farmacieunite “Costretti ad arrangiarci per sopperire alla mancanza di mascherine, guanti, barriere, disinfettanti, camici  eccetera”.

“A fronte di studi e ambulatori medici e di ospedali diventati pressoché inaccessibili per le misure emergenziali, le farmacie sono state il refugium afflictorum” continua Muschietti “l’unico punto di riferimento sul territorio per i cittadini, comprensibilmente frastornati, impauriti e bisognosi non solo di prodotti e dispositivi, ma anche e soprattutto di  informazioni, rassicurazioni e di una presenza  professionale che non li facesse sentire del tutto soli, in balia di se stessi e degli avvenimenti”.

“In questo. la rete delle farmacie e dei farmacisti ha svolto un ruolo tanto straordinario quanto non pienamente riconosciuto, almeno fin qui” afferma ancora il presidente di Farmacieunite“Ma siamo purtroppo abituati a questo deficit di attenzione nei nostri confronti, deficit al quale i massimi organismi di categoria, sia professionali sia sindacali, proprio non riescono a opporre un contrasto efficace. Una delle difficoltà maggiori, soprattutto psicologica, con le quali farmacie e farmacisti hanno dovuto fare i conti in questi mesi difficili è proprio l’essersi sentiti privi di una tutela e di una difesa efficace, come dimostrano le centinaia e centinaia di testimonianze di colleghi sui social e le piattaforme di discussione di categoria”.

“L’emergenza, però, non ha messo solo a nudo le carenze delle nostre rappresentanze, peraltro già ben note, ma ha anche inferto un altro duro colpo all’economia dei nostri esercizi” evidenzia Muschiettiche hanno lavorato in modo indefesso e a costi invariati se non addirittura aumentati, dispensando ai cittadini più attenzione, supporto e parole che non altro. Ne è conseguita una perdita economica importante, che non saremo mai in grado di recuperare, a fronte anche del mantenimento dell’organico della farmacia”.

In previsione dell’imminente fase 2, dunque, diventa vitale per il presidente di Farmacieunite pensare alla necessaria ripresa delle farmacie, senza la quale un settore già compromesso da scelte politiche del passato, assai discutibili, potrebbe andare a sbattere contro una crisi senza ritorno.

“Ci auguriamo, come tutti, che l’emergenza Covid finisca al più presto” afferma Muschietti“Confidando che il Paese e chi lo governa abbia imparato qualcosa da questa tragica esperienza e riesca quindi a far fronte meglio ad analoghe drammatiche circostanze, laddove malauguratamente dovessero tornare a presentarsi. E ci auguriamo anche che i rappresentanti delle grandi sigle dei farmacisti e delle farmacie, se veramente ci sono, facciano finalmente sentire il loro peso e le loro capacità a sostegno della categoria, a cominciare da subito, perché non possiamo farci trovare impreparati nella fase decisiva di ripresa dell’economia del Paese, che dobbiamo vivere come un’occasione, forse l’ultima, anche per il rilancio del nostro ruolo, della nostra funzione e dell’economia dei nostri esercizi”.

Farmacieunite, realtà sindacale certamente ancora modesta nei numeri rispetto ad altre, ma tutt’altro che minoritaria sotto il profilo dei contenuti, dell’energia, della visione e della determinazione nel tutelare e promuovere la farmacia italiana, al riguardo lancia una proposta a tutta categoria afferma Muschietti“Fare quadrato e massa, tutti uniti e senza i consueti esercizi di protagonismo narcisistico, intorno a un primo e fondamentale obiettivo da portare subito a casa: restituire alle farmacie convenzionate sul territorio, a livello nazionale, tutti i farmaci del Pht, con la sola esclusione di quelli per i quali c’è davvero bisogno di somministrazione protetta e monitoraggio costante”.

Facciamo blocco per ricominciare da qui, riportando la farmacia non al centro del villaggio, dove già si trova da sempre, come ha dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio l’emergenza Covid, ma al suo ruolo e alla sua funzione, che sono quelli di garantire l’accesso ai farmaci, tutti i farmaci, ai cittadini” rimarca il presidente di Farmacieunite. “Prendo a prestito uno slogan nobile, che ben si presta alla nostra situazione: se non ora, quando? Anche i colleghi ospedalieri, con la responsabile nazionale del loro sindacato Roberta Di Turi, hanno recentemente indicato la necessità di un’intesa che lasci alle farmacie ospedaliere soltanto i farmaci che debbono restare in distribuzione protetta e sotto costante monitoraggio e affidi invece alle farmacie di comunità la dispensazione in dpc di tutti gli altri”.

“Sappiamo bene che non è certo la soluzione di tutti i problemi, ma da qualcosa bisogna pur cominciare” conclude Muschietti “e Farmacieunite ritiene che non vi sia punto di inizio migliore, anche per i suoi significati. Sarà questo, dunque, il primo obiettivo sul quale il nostro sindacato concentrerà i suoi sforzi nel prossimo futuro, a ogni livello, certo di interpretare il comune sentire della quasi totalità dei colleghi di tutta Italia. E, ovviamente, senza rinunciare, pragmaticamente, a avanzare ogni ipotesi e a percorrere ogni strada che possa portare alla farmacia italiana quelle condizioni di sostenibilità economica necessarie per continuare a restare una dei protagonisti della sanità di prossimità. A chiederlo non siamo solo e tanto noi farmacisti, ma – come l’emergenza Covid ha dimostrato una volta di più – tutti i cittadini italiani”.

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