I cosmetici hanno fatto il loro ingresso in farmacia molti anni fa. E non hanno smesso di crescere. Le previsioni presentate oggi da Cosmetica Italia parlano di un +1,5% a fine 2019, pari a 1,8 miliardi di euro.

Dal 1988 al 2018 la quota del mercato cosmetico italiano – in totale circa 10,3 miliardi di euro – che passa da questo canale distributivo ha guadagnato cinque punti percentuali, dal 14 al 19 per cento. Risultato che mantiene la farmacia sempre al terzo posto tra i canali di vendita dei cosmetici, dietro alla grande distribuzione organizzata e alla profumeria. Tallonando la seconda posizione che quest’ultima detiene da cinque decenni: solo un piccolo punto percentuale separa infatti la farmacia dalla profumeria.
Classifiche a parte, la cosmesi rappresenta insieme all’integrazione nutrizionale un punto di riferimento per il business della farmacia, che può contare sempre meno sui margini derivanti dalla vendita dei medicinali su prescrizione.

Ma a cosa è dovuta la tenuta e la crescita di questo segmento di mercato in farmacia?
Da un lato alla scelta di riservare alla farmacia i prodotti che hanno al loro interno un più elevato valore hi-tech e di ricerca scientifica, che viene riconosciuto dal consumatore. Dall’altro allo sforzo delle aziende produttrici di affiancare il farmacista in modo sinergico per affinare l’identità della farmacia e caratterizzare la clientela.
“Non si può più far conto sulla fedeltà di lunga durata del consumatore nei confronti di un brand. La vita e il futuro di un prodotto è sempre più corta. Il business di coloro che lavorano con il prodotto cosmetico quindi deve essere volta a una costante innovazione sia intrinseca al prodotto sia nelle modalità di presentazione e vendita al cliente”, ha commentato il presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti.