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Allarme droghe a base di codeina in discoteca

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Allarme droghe a base di codeina in discoteca

Allarme droghe a base di codeina in discoteca

Si diffonde l’uso del “purple drank”, cocktail a base di codeina e alcool. È possibile che farmaci con codeina siano venduti ai più giovani senza ricetta medica. Asfi: "Chi vende medicinali che possono causare danno alla salute, senza rispettare le regole della dispensazione, è il peggiore nemico della nostra professione"

15 gennaio 2019

di Redazione

Un nome accattivante “purple drank”. L’ultima “moda” in tema di droghe da discoteca è un drink preparato semplicemente mescolando una bevanda alcolica alla codeina. Una sostanza, quest’ultima, che sarebbe di difficile reperimento per i ragazzi perché non si vende tra gli scaffali del supermercato, ma è contenuta in numerosi prodotti farmaceutici “di stagione” come sciroppi e pastiglie per calmare la tosseChe necessitano di ricetta medica per poter essere dispensati dal farmacista e acquistati dal cliente.

Dove sta il problema? Come riporta un comunicato stampa dell’Associazione scientifica farmacisti italiani (Asfi) “Vista la diffusione del fenomeno, è probabile che una parte considerevole delle confezioni di medicinali usati a questo scopo, vengano cedute da colleghi (farmacisti, ndr) scorretti senza esigere la ricetta medica dal cliente, ma a seguito di semplice richiesta verbale al banco”.

Ecco quindi la presa di posizione della categoria che “condanna fermamente tale pratica dissennata” perché mina le fondamenta del rapporto fiduciario tra il farmacista in quanto operatore della salute e massimo esperto del farmaco e del suo valore e i pazienti e il Sistema sanitario.

Un chiaro e deciso “no alla banalizzazione e mercificazione del farmaco”, che Asfi ribadisce dalla propria pagina Facebook. Non solo. L’associazione lancia un vero e proprio monito ai “colleghi scorretti” affinché, “si rendano conto della gravità del loro comportamento superficiale e lo modifichino immediatamente”. Perché “Chi vende medicinali che possono causare danno alla salute, senza rispettare le regole della dispensazione, è il peggiore nemico della professione”.

E chiede, se necessario, anche l’intervento degli Ordini professionali, per evitare che comportamenti contrari alla deontologia messi in atto da pochi soggetti non mini la fiducia nell’intera categoria.

Appello accolto calorosamente da Vincenzo Santagada presidente dell’Ordine dei farmacisti di Napoli, una delle province in cui l’uso del cocktail a base di codeina è più diffuso, che dalle pagine de Il Mattino invita a denunciare chi vende senza ricetta farmaci che invece ne prevedono la presentazione al farmacista. Minacciando che punirà <<quei farmacisti spregiudicati. Perché non si scherza con la salute della gente e soprattutto con quella dei ragazzini>>. Non possiamo che trovarci d’accordo. Auspicando che questo monito sia sufficiente per troncare questo fenomeno sul nascere.

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