Abituati a proteggerti
L’INIZIATIVA
Abituati a proteggerti
Presentata a Roma la campagna promossa da Pfizer per sensibilizzare i cittadini sui benefici della vaccinazione. Le farmacie hanno un ruolo prezioso per far crescere la copertura vaccinale e fornire una corretta informazione sul territorio
7 novembre 2024
a cura della Redazione
È stata presentata a Roma lunedì scorso la campagna “Abituati a proteggerti” promossa da Pfizer per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della vaccinazione, in particolare per gli over 60 e i cronici, i più esposti alle complicanze delle infezioni respiratorie.
In Australia quest’anno è stata registrata una delle stagioni influenzali più intense degli ultimi anni e una nuova variante Sars-Cov-2, la Xec, potrebbe affiancarsi al Virus respiratorio sinciziale (Rsv) aggravando la situazione. L’Oms stima che le infezioni respiratorie a livello globale provochino 2,5 milioni di decessi l’anno e in Italia, secondo il Ministero della Salute, l’influenza e la polmonite sono classificate tra le prime dieci cause di morte.
Co-circolazione di patogeni
Proviamo a cambiare l’accento nello slogan della campagna, come ha suggerito la collega Roberta Villa che ha moderato la conferenza stampa: dovremmo essere abituati a proteggerci e invece le coperture vaccinali sono in calo nel nostro Paese sia per il Covid sia per l’influenza.
Eppure, come ha spiegato Massimo Andreoni, direttore della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), da Ferragosto a oggi ci sono state 1.000 morti per Covid – 2.800 da inizio anno – di influenza muoiono 5.000 persone all’anno e 2.000 di Rsv. Il Covid non è oggi una banale influenza perché nessuna influenza è banale:
«La co-circolazione dei patologi responsabili delle infezioni respiratorie rappresenta una minaccia significativa soprattutto per le persone più vulnerabili. La compresenza di questi virus durante la stagione fredda aumenta il rischio di infezioni multiple, complicando i quadri clinici e causando un sovraccarico del sistema sanitario». Ed è molto importante fornire informazioni corrette: Andreoni ha ribadito che va spiegato che il vaccino riduce il rischio di avere malattia grave, di andare in ospedale e morire, non di prendere infezione. Così come è importante ribadire che non è che il vaccino non funziona se c’è una variante diversa oppure che non devono trascorrere quindici giorni tra un vaccino e l’altro.
«Serve un’anagrafe di tutte le vaccinazioni e che tutte le soluzioni vaccinali siano distribuite in modo omogeneo sul territorio nazionale:», ha spiegato Roberta Siliquini, presidente della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica, «diminuire l’incidenza e la gravità delle infezioni respiratorie riduce infatti il rischio di complicanze che richiederebbero cure intensive e prolungate e garantisce che le risorse sanitarie possano essere destinate alla cura di altre patologie non prevenibili».
Il ruolo prezioso delle farmacie
Biagio Oppi, direttore della Comunicazione di Pfizer, ha sottolineato quanto contino in una campagna di comunicazione coloro che più di tutti detengono la fiducia del cittadino, i medici di medicina generale e i farmacisti, il cui coinvolgimento è fondamentale così come quello delle società scientifiche.
Le locandine della campagna saranno infatti esposte nelle farmacie, che sono sempre più in prima linea sul fronte vaccinazione grazie alla professionalità di chi vi opera e alla loro prossimità ai cittadini. «Ci si può vaccinare in qualsiasi momento in farmacia, si può ricevere un’informazione corretta e chiarire i propri dubbi rivolgendosi al farmacista», ha detto il vicepresidente di Federfarma Alfredo Procaccini. «Farmacista che dallo scorso anno ha un nuovo corso di laurea – ha spiegato il presidente della Fofi Andrea Mandelli – che lo forma anche nell’ambito dell’inoculo e gli consente durante il corso di studi di acquisire la competenza di farmacista vaccinatore, che oggi ottiene con un corso dell’Istituto superiore di sanità. I farmacisti possono dare un importante contributo alla crescita delle coperture vaccinali».