Giugno 2017
EDITORIALE
Giugno 2017
Competenza e trasparenza
Tre vecchi amici sorridenti e allegri che hanno sempre difeso la farmacia senza risparmiarsi: quando abbiamo visto quella foto, tra le oltre 1.500 che la nostra brava fotografa Cristiana Casotti ha scattato a Cosmofarma, non abbiamo avuto dubbi: era perfetta per la copertina.
Li conoscete tutti: Alberto Ambreck, il nostro leone che continua a lottare per la categoria senza tregua, Augusto Luciani, che è in Federfarma da una vita e non smette di sperare di cambiarla e Ismaele Passoni, che ha fondato le più belle riviste del settore. Ci sembrava giusto rendere omaggio a loro tre proprio in questo momento di grande sconforto, in cui il livello del dibattito all’interno della categoria è ai minimi storici – scriviamo a una settimana dalle elezioni del sindacato – e invece di sentire parlare di pagine Facebook fasulle, di fake news e di poltrone, vorremmo che si discutesse del futuro della farmacia. Non sappiamo chi vincerà, ma chiediamo ai vertici di Federfarma (nuovi o vecchi riconfermati) di tenere bene a mente due parole, prima di tante altre: competenza e trasparenza. Competenza perché i temi sul tappeto richiedono preparazione, non improvvisazione. E non ci si può più permettere dirigenti sindacali impreparati o che stanno a Roma da decenni senza che se ne comprenda l’utilità. Come si sottolinea a pagina 5, i farmacisti non possono più accettare una narrazione che nulla ha a che fare con la realtà dei fatti. Quindi su farmaci innovativi, distribuzione per conto, remunerazione, capitale, fascia C, convenzione vada a trattare chi gli argomenti li conosce bene, chi è in grado di tenere testa a interlocutori agguerriti. E con competenza si facciano proposte articolate, si giochi in attacco e si elaborino progetti. Gli argomenti da affrontare in fase propulsiva non mancano, alcuni spunti li trovate anche su questo numero: uno su tutti il tema della prevenzione su cui si sta muovendo l’Osservatorio consumi privati in sanità dell’Università Bocconi.
E competenza ci vuole anche per elaborare un progetto articolato di aggregazione che vada oltre l’enunciazione di un logo. Il Centro studi di Federfarma, quindi, si popoli finalmente di professori universitari, di consulenti capaci e non rimanga un fortino inutile di soli farmacisti che peraltro negli ultimi anni non hanno lasciato traccia del loro lavoro. «Ofelè fa el to mestè», si direbbe in milanese, ciascuno faccia il proprio mestiere, ne parleremo nel prossimo numero. E dopo l’indispensabile competenza, chiediamo ancora una volta trasparenza nella gestione del sindacato. Assiprofar, per esempio, la garantisce da tempo e tutte le spese dell’associazione sono note agli iscritti. In un momento in cui ogni giorno tira la cinghia chi alza la serranda, non è tollerabile avere sindacalisti a cinque stelle che vivono alle spalle della categoria. Farmacia Futura ci ha chiesto di vigilare, con altri giornalisti, sulla realizzazione del programma, in caso di vittoria. La narrazione ci dice che negli ultimi anni la categoria ha vinto tante battaglie, i fatti invece che sono state molte le occasioni perse e che oggi la farmacia è più debole. Si deve invertire la rotta. Quel che è certo è che, chiunque guidi Federfarma, continueremo a non dare tregua al sindacato, insieme ai protagonisti della nostra copertina.
Dalla parte della farmacia, sempre.
LAURA BENFENATI
Direttore Responsabile, farmacista e giornalista professionista, da anni direttore delle più note riviste del settore