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Una lampada che illumina il futuro della professione

LA SOLIDARIETÀ

Una lampada che illumina il futuro della professione

VIII Congresso Farmacisti volontari per la Protezione civile

I Farmacisti volontari per la Protezione civile, a congresso a L'Aquila sabato scorso, sono prima di tutto una grande famiglia, generosa, entusiasta e appassionata del proprio lavoro

10 ottobre 2024

di Laura Benfenati

Prima che una grande squadra l’Associazione nazionale farmacisti volontari per la Protezione civile, come ha sottolineato la sua presidente Enrica Bianchi, è una grande famiglia. E trasmette un entusiasmo e una passione per la professione contagiosi. «Siete una pagina importante per il Paese e per la categoria», ha detto il presidente della Fofi Andrea Mandelli in apertura dell’VIII Congresso dell’associazione che si è tenuto a L’Aquila, dove tutto è cominciato. Fu infatti nel 2009 che un gruppo di farmacisti di Cuneo si precipitò nelle zone del terremoto, con un camper allestito a farmacia, per dare un sostegno alla popolazione e aiutare i colleghi le cui farmacie erano inagibili. Quei momenti sono stati ben documentati da uno splendido video di Francesco Paolucci, giornalista e videomaker abruzzese.

Il grande lavoro che travolse allora i volontari – stoccaggio, catalogazione, dispensazione, collaborazione con gli altri operatori sanitari – diede l’idea alla Fofi di strutturare l’associazione, che oggi conta 500 iscritti e 13 sezioni. I farmacisti, con i loro sette camper e tre pick-up, sono stati nelle zone dell’alluvione in Liguria, in quelle dei terremoti nel Centro Italia e a Zafferana Etnea, ma svolgono anche attività quotidiana di supporto ai più fragili nelle farmacie sociali di alcune zone d’Italia, collaborano con il Banco farmaceutico, fanno formazione nelle scuole e di divulgazione di buone pratiche sanitarie.

«Esprimete l’identità di donne e uomini che si sentono comunità», ha detto il presidente della Fondazione Cannavò Luigi D’Ambrosio Lettieri. «Si percepisce il fatto che vi sentite parte di un progetto, siete una lampada che illumina il futuro della professione». E Venanzio Gizzi, a lungo presidente di Assofarm, ha aggiunto: «Se vi conoscessero tanti giovani, se vedessero il vostro entusiasmo, non avremmo problemi di appetibilità della professione».

La gestione dell’emergenza

«Le emergenze sono eventi critici, con conseguenze a elevato impatto sulle comunità; improvvise, ma non inaspettate. Siano esse disastri naturali, disastri causati dall’uomo o focolai di malattie trasmissibili, sono prevedibili e come tali richiedono, oltre alla gestione nel momento della crisi, azioni di prevenzione, preparazione, mitigazione dell’impatto e apprendimento», ha spiegato Erika Mallarini, docente alla Sda Bocconi. «In emergenza i compiti vanno svolti con rapidità e precisione, non si può improvvisare. Le abilità necessarie devono essere interiorizzate e praticate in condizioni ordinarie, per poter essere eseguite in modo automatico. Occorre quindi potenziare la farmacia dei servizi affinché essa diventi un asset ancora più valido nella gestione delle emergenze».

Federico Federighi, della Divisione Soccorso sanitario della Protezione Civile, ha ringraziato i farmacisti volontari per quanto hanno fatto nelle molte emergenze in cui hanno dato il loro contributo: «Ogni volte voi c’eravate e vi siete distinti per la generosa disponibilità e per l’alta professionalità, risolvendo situazioni difficilissime. Il sistema vi deve molto, possiamo contare su persone che portano sé e il loro saper fare nelle situazioni più critiche». Federighi ha poi illustrato il complesso sistema di Protezione Civile, molto rigido, in cui le competenze sono bene individuate, che assicura a ciascun cittadino del nostro Paese il diritto di essere assistito.

Bravi nell’ordinario

I farmacisti volontari svolgono tutta una serie di attività anche durante l’anno, nelle loro città, non soltanto quando sono allertati per un’emergenza. Quest’anno un gruppo si è dedicato anche all’educazione sanitaria, scrivendo i testi del “Calendario della Salute”, insieme ad alcuni funzionari della Protezione civile che si occupano del servizio 112 in Abruzzo: ne hanno parlato il presidente di Uniservices Alessandro Caccia, la presidente della sezione romana dei volontari Alessandra Maltese, il cui marito Luca Pagano Mariano si occupa anche di un servizio di dispensazione farmaci all’Ambulatorio Madre di Misericordia presso il colonnato di san Pietro a Roma, e Andrea Cipollone del 112 Abruzzo.

Alla convention ha partecipato anche il presidente del Banco Farmaceutico Sergio Daniotti, che ha illustrato quanto i volontari siano preziosi per l’attività di divulgazione e sensibilizzazione delle attività di raccolta, con “In piazza per il Banco Farmaceutico”.

I volontari si dedicano inoltre a lezioni di divulgazione scientifica nelle scuole, a corsi di etica, come ha spiegato la segretaria dell’associazione Marika Leonardi, ad attività con i dipartimenti di Protezione civile regionale, a manifestazioni, corsi sicurezza, assistenza migranti, volontariato nelle farmacie solidali, a collaborazioni con gli ospedali per attività di ricognizione farmaceutica e sono diventati anche formatori in alcune aree per l’alternanza scuola-lavoro.

«Dobbiamo essere bravi nell’ordinario per esserlo poi nei momenti critici», ha spiegato Luca Galliani, responsabile della Colonna Mobile Nazionale e che è stato uno dei primi farmacisti di Cuneo ad arrivare a L’Aquila 15 anni fa. E proprio a Cuneo si terrà l’anno prossimo la convention dell’associazione, alla quale non resta che dire un grande “grazie” per quanto sta facendo e per lo spirito che la anima. Ci auguriamo che molti giovani colleghi si iscrivano e diventino volontari perché, come ha detto Papa Francesco qualche anno fa ai farmacisti, «la farmacia è armonia e cura» e a L’Aquila si percepivano con forza l’armonia di un gruppo coeso e ben organizzato e la cura nelle tante attività a cui si dedica con passione.

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