Enpaf, nel 2023 un patrimonio in crescita
L’INTERVISTA
Enpaf, nel 2023 un patrimonio in crescita
Il presidente dell’Ente Croce sul bilancio consuntivo appena approvato: «Quadro in equilibrio strutturale, con un utile di oltre 200 milioni di euro». La transizione demografica? Una condizione con cui vanno fatti i conti per la tenuta del sistema
9 maggio 2024
di Rossella Gemma
Si è chiuso positivamente, con un utile di oltre 200 milioni di euro e un patrimonio in crescita rispetto all’anno precedente, il bilancio consuntivo dell’Enpaf approvato nell’ultimo Consiglio Nazionale dello scorso 24 aprile. Tuttavia, per effetto dell’integrale rivalutazione dei trattamenti all’indice Istat, si è registrato un importante aumento della spesa per le pensioni: la rivalutazione ha comportato nel bilancio 2023 un incremento immediato della spesa pensionistica complessiva di oltre 17 milioni. Su questo dato incide senza dubbio anche la transizione demografica che la professione, e il Paese in generale, sta affrontando, come ci ha spiegato il presidente dell’Ente, Emilio Croce: «La tenuta del sistema deve fare i conti con il costante calo demografico, che si traduce in minori entrate contributive a fronte delle prestazioni da liquidare. Inoltre, nelle proiezioni di medio lungo periodo, è ipotizzabile una maggiore sopravvivenza futura; pertanto, più è alta l’aspettativa di vita, più lungo è il periodo di erogazione delle pensioni».
Presidente, le cifre del bilancio restituiscono un sistema in equilibrio?
Il quadro attuale della gestione dell’Enpaf è di equilibrio strutturale, ma sono ben visibili gli effetti dell’arrivo dei baby boomers nella platea dei pensionati e, dunque, il rafforzamento del patrimonio a garanzia dei diritti previdenziali degli assicurati è oggi più che mai necessario. Parlando di numeri, è salita la spesa per le iniziative assistenziali e il welfare in favore degli iscritti e dei pensionati Enpaf, che nel 2023 ha superato gli 11 milioni di euro. La riserva legale – che per legge deve assicurare il pagamento delle pensioni per almeno cinque anni in assenza di contributi – è passata a 3,2 miliardi di euro e copre 18,4 annualità di pensione.
Più in generale, che fase sta vivendo la professione?
Abbiamo sempre meno ingressi nelle facoltà di farmacia e le carenze occupazionali nel settore sono indiscutibilmente sorte dapprima con il concorso straordinario (con cui sono state aperte 2.000 farmacie), che ha sottratto numerosi collaboratori dai precedenti impieghi, e successivamente, con le progressive estensioni degli orari di apertura delle farmacie e la conseguente maggiore richiesta di personale laureato. Inoltre, le farmacie gestite in via esclusiva da società di capitali continuano ad aumentare e a oggi sono circa 800. Da ultimo, anche le pensioni anticipate dell’Inps hanno favorito l’esodo di numerosi colleghi. Affrontare i temi della previdenza senza avere valutato questi aspetti rischia di pregiudicare un corretto approccio su ciò che operiamo e su ciò che si dovrà fare nei prossimi anni per la tenuta dei sistemi di welfare.
Alla luce della transizione demografica, quali garanzie offre l’Enpaf agli assicurati?
La mutata realtà ha imposto alla nostra Cassa la scelta verso un welfare integrato che riduca i rischi dell’invecchiamento, intervenendo anche sui servizi e adottando misure atte a coniugare la sostenibilità della gestione con l’adeguatezza delle prestazioni nel rispetto del saldo previdenziale. L’Ente ha destinato all’assistenza e al welfare integrato oltre 11 milioni di euro solo nell’ultimo anno. La copertura assistenziale integrativa è assicurata tramite il Fondo sanitario Emapi, al quale l’Enpaf ha aderito al pari di molte Casse di previdenza. Il rapporto premi/sinistri è in aumento: sono state oltre 6.000 le prestazioni liquidate nel corso del 2022/2023. È importante sottolineare che il complesso delle prestazioni di welfare integrato – a esclusivo carico della Fondazione – che comprendono l’Assistenza sanitaria integrativa, la Tutela contro gli infortuni, la Long Term Care e la Temporanea caso morte, sono assicurate a tutti gli iscritti e titolari di pensione diretta, a prescindere dall’aliquota contributiva versata.
C’è capienza per tutti gli assicurati?
Le stesse garanzie sono garantite anche agli iscritti che versano il contributo di solidarietà. Questo contributo è stato introdotto dall’Enpaf per consentire di versare una quota minima ai farmacisti dipendenti, che già versano contribuzione obbligatoria presso l’Inps, e ai disoccupati, considerato l’automatismo, previsto dalla legge per le professioni sanitarie, tra iscrizione all’Albo e iscrizione alla Cassa di previdenza. È importante evidenziare che i veterinari dipendenti, sebbene automaticamente iscritti alla Cassa, possono richiederne la cancellazione, ma restano comunque obbligati a versare un contributo di solidarietà – pari per il 2024 a 258,50 euro – che è superiore a quello versato dagli iscritti Enpaf, senza, tuttavia, beneficiare di alcuna copertura assistenziale e di welfare integrato.